CHIUSI. “E’ triste verificare, ancora una volta, che le prese di posizioni e l’orgoglio politico prevalgono sul buon senso e sulla necessità di far fronte comune per affrontare un problema che, evidentemente, non riguarda una singola città, ma tutto un territorio. La condizione della Querce delle Checche è sotto gli occhi di tutti e se si è arrivati a questo punto è evidente quanto le azioni intraprese fino ad oggi dal sindaco di Pienza siano state superficiali o quanto meno non sufficienti a garantire la tutela della pianta. Invece di lanciarsi in dichiarazioni a mezzo stampa sul consiglio dell’Unione dei Comuni il sindaco Fé avrebbe fatto meglio a preoccuparsi di inviare nei tempi utili la pratica alla Regione Toscana per inserire la Quercia delle Checche nei patrimoni da tutelare. Se questo fosse stato fatto, probabilmente, oggi la situazione sarebbe diversa. La mozione presentata all’Unione dei Comuni aveva proprio lo scopo di avviare una sinergia di forze concentrate nell’unico obiettivo di salvare la Quercia per non macchiarci, quindi, dell’onta di essere gli amministratori colpevoli della sua morte. Certo è comprensibile che la notizia del cedimento del ramo e le condizioni critiche generali della Quercia abbiano creato grande imbarazzo all’interno dell’ufficio del sindaco di Pienza, ma per alcune questioni si dovrebbe cercare tutta la condivisione possibile e non arroccarsi in punte di orgoglio per paura di perdere la poltrona. Oltretutto se è vero che molti sindaci della maggioranza ponevano dei dubbi sulla mozione è altrettanto vero che, proprio come prevede il processo democratico all’interno di quella sala, con la maggioranza e una parte delle opposizioni che fanno capo al consigliere Andreini, abbiamo trovato la formula per approvare e condividere la mozione, semplicemente stralciando le premesse, ma mantenendo tutto il deliberato (come riportato di seguito)
“IMPEGNA IL CONSIGLIO DELL’UNIONE DEI COMUNI DELLA VALDICHIANA
(1) ad attivarsi con saggezza per creare un equilibrio e una sinergia tra le istituzioni locali, regionali e nazionali insieme ai volontari e alle associazioni impegnate tutt’ora in favore della vita della Quercia delle Checche, per mettere in campo tutte le azioni possibili atte a garantire la tutela e la valorizzazione del maestoso albero, situato in Val d’Orcia, nel territorio del Comune di Pienza (SI), dichiarata monumento verde di interesse culturale dal MiBACT;
(2) di impegnare il consiglio dell’unione dei comuni e quindi i propri uffici, ad essere il contenitore e la regia per strutturare un rapporto sinergico tra i vari attori in causa, impegnando risorse tecniche ed economiche, utili e necessarie, al perseguimento celere di tutte le azioni per dare lunga vita alla Quercia delle Checche e per supportare le azioni del Comune di Pienza e di tutte le associazioni di volontariato impegnate tutt’ora;
(3) di fare proprio il lavoro svolto dai vari gruppi volontari locali con i quali occorre creare, insieme a tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali, un comitato scientifico che possa promuovere e condividere immediatamente gli interventi da fare con estrema urgenza e nel contempo, riconoscere anche l’enorme valore sociale nato intorno alla Quercia delle Checche.
(4) Di riconoscere il principio di solidarietà che anima questa mozione, nello spirito unicamente costruttivo nel volere essere di aiuto in un quadro istituzionale e sociale che mostra evidenti complessità.”
Alla luce di questo importante risultato, che finalmente pone all’interno dell’Unione dei Comuni la priorità di tutela per la Quercia delle Checche, è evidente che anche i rappresentanti dei 5 Stelle, insieme al sindaco di Pienza, mentono sapendo di mentire oppure semplicemente non sono in grado di svolgere il loro compito, ma di questo non c’è neanche da stupirsi. Da tutta questa vicenda l’unico sollievo è che finalmente adesso la salute della Quercia delle Checche è affidata alle mani, amorevoli ed esperte della Paesaggistica Toscana, un’azienda che è orgoglio della Città di Chiusi. Grazie alla mozione presentata, finalmente, la politica, con l’apporto anche del volontariato, si impegnerà al fine di creare un tavolo tecnico/scientifico per salvare questo importante albero. Il sindaco di Pienza chiacchieri meno e si faccia carico di questo impegno, che tutta la maggioranza ha votato, per il bene della pianta, della sua città e del territorio. Il sindaco Fè sotterri l’ascia di guerra e si impegni con più forza perseguendo la via della saggezza e seguendo gli impegni che l’Unione dei Comuni ha votato creando un equilibrio e una sinergia tra le istituzioni locali, regionali e nazionali, i volontari e le associazioni che amano il nostro territorio per mettere in campo tutte le azioni possibili per salvare la Grande Madre della Val d’Orcia.”
Juri Bettollini – sindaco del Comune della Città di Chiusi