CHIUSI. Da Juri Bettollini (Pd) riceviamo e pubblichiamo.
“Giornali e televisioni avranno tanto da scrivere e da dire nei prossimi giorni e non c’è dubbio, che anche a livello locale il dibattito si alzerà e non mancheranno i “te l’avevo detto” “era inevitabile” “era ora”.
Ve lo voglio dire subito in modo chiaro: Io non seguo nessuno; non seguiró Renzi e non seguirò le dinamiche sciocche e correntizie interne del PD perchè, oggi, non è questo il compito a cui sono chiamato a rispondere.
Sono un sindaco e in quanto tale ho l’onore e l’onere di rappresentare tutti i cittadini della comunità di Chiusi, una comunità che, ormai lo sapete, amo veramente dal profondo del cuore. Ma proprio in maniera “carnale”.
Come sindaco e come uomo ho un profondo rispetto per la fascia tricolore che indosso alla quale non smetterò mai di essere federe e leale. E’ per questo che tra Renzi e Zingaretti, rimango dove sono e scelgo i cittadini della mia comunità sia quelli che mi hanno donato fiducia con il voto sia quelli che avevano scelto democraticamente un’altra idea di amministrazione.
Scelgo i cittadini perché quando prendo un impegno non lo faccio fino a quando il vento cambia oppure per costruire opportunità personali, ma lo faccio fino a quando sono chiamato a farlo e con i cittadini di Chiusi ho promesso tutto me stesso, almeno, fino al 2021.
Abbiamo, quindi, ancora tanto lavoro di fronte a noi. Mi sono candidato insieme al nostro gruppo sotto il simbolo del PD e chi ci ha votato ha voluto scegliere delle persone coerenti a cui hanno riservato tutte le loro aspettative ed i loro bisogni. Da questo punto di vista, quindi, per me non c’è nessun cambiamento da fare e non ci sono case nuove nelle quali portare i bagagli o nuove strade da percorrere. Io sto!
Chiarito questo punto cosa penso di quanto politicamente sta accadendo in queste ore nel Partito Democratico? Non so se la mossa di Renzi si trasformerà in un’opportunità o meno per una classe politica chiamata a combattere l’odio di chi vuole separare invece di unire, di chi vede il diverso come una minaccia e non come un possibile motivo di inclusione e crescita della società.
Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo assistito ad un imbarbarimento della politica senza precedenti ed è per questo che, indipendentemente dalla casa, l’obiettivo del popolo di sinistra deve essere proprio quello di affrontare, con le armi della gentilezza, una profonda battaglia all’odio e alla violenza nelle parole e nei fatti.
Così ho deciso e credetemi, non a cuor leggero.
E adesso torno a lavorare per la nostra bellissima città di Chiusi perché per lei sogno un cielo senza nuvole e darò il massimo per questo obiettivo, almeno fin quando ce la farò”.