
CHIUSI. “Una tragedia immane che più di un incidente sembra essere un atto di guerra contro la popolazione civile adesso sconvolta e martoriata nel dolore. Le immagini dell’esplosione sono spaventose e la mente non può fare a meno di pensare a tutte le vite che sono state spezzate in un battito di ciglia. Come sindaco della città di Chiusi esprimo a nome di tutta la cittadinanza chiusina vicinanza e solidarietà al popolo libanese e alla città di Beirut e e auspico che l’Italia non faccia mancare il proprio sostegno. La questione ci riguarda da vicino, non possiamo rimanere insensibili”
Interviene così il primo cittadino di Chiusi sulla tragica esplosione che ha devastato la città di Beirut, capitale del Libano, provocando (ad oggi) 137 vittime, 5 mila feriti e oltre 300 mila sfollati. L’esplosione, enorme e avvertita a oltre 160 km di distanza, sarebbe stata provocata dall’innesco delle sostanze chimiche stoccate nel sito ovvero 2750 tonnellate di nitrato di ammonio.
“Quello che è accaduto – continua il sindaco di Chiusi – poteva e doveva essere evitato e mi auguro che tutte le autorità mondiali indaghino a fondo su una vicenda che abbiamo il dovere umano di sentire vicina. Adesso il pensiero non può che andare alle vittime e ai sopravvissuti che con fatica devono trovare il coraggio e la forza di riprendere in mani i pezzi delle proprie vite. In un anno di follia come questo segnato dal Corona Virus la razza umana è stata capace di dare un altro segnale di negligenza di cui purtroppo ci rendiamo conto solo quando vediamo scorrere il sangue misto a lacrime e polvere. Mi auguro che l’Italia, l’Europa e il Mondo intero dimostrino sensibilità e vicinanza nei confronti di un popolo che in un attimo ha visto perdere tutto. La solidarietà però deve essere concreta e non la solita passerella di dichiarazioni che sfruttano il momento per un po’ di visibilità per poi dimenticare tutto non appena le luci si spengono. Se non ci rendiamo conto che è arrivato il momento di cambiare ogni aspetto del nostro modo di esistere su questo Pianeta, se non ci rendiamo conto al più presto di non essere immortali e che la vita di ogni cosa deve essere la priorità sopra il denaro e il potere rischieremo di pentircene quanto sarà troppo tardi”.