Comitato e Comune si rimpallano le responsabilità
di Andrea Pagliantini
PIENZA. “Il quercione”: è così che i locali chiamano affettuosamente la Quercia delle Checche, il grande gigante buono della Val d’Orcia, una pianta monumentale abituata al frusciare del vento nelle foglie e ad essere troppo spesso al centro della smania di protagonismo delle persone.
Nella notte fra il primo e il due agosto, si è staccata la lunghissima branca che guarda verso Bagno Vignoni, producendo una grande ferita nella pianta e nelle persone, oltre ad impedire il normale traffico sulla provinciale 53, da cui il quercione si trova a poca distanza.
La Quercia delle Checche viene dichiarata, nel maggio di quest’anno, bene monumentale dal Ministero dei Beni Culturali.
Vari sono gli interventi da registrare sulla Quercia negli ultimi tempi: si inizia il primo di luglio con lo spargimento sul terreno di legno cippato per realizzare una pacciamatura che nelle intenzioni serve a mantenere più al fresco alle radici.
Il 18 luglio vengono realizzate (a mano) 110 buche, sul terreno su cui ricade l’ombra della chioma della pianta.
Il 19 luglio viene fatto il primo innaffiamento: un camion con cisterna trasporta i 130 quintali di acqua che vengono dispersi al suolo.
Il 22 luglio viene svolto un nuovo innaffiamento,con una quantità di acqua non definita ma che non si dovrebbe discostare di molto dalla precedente abbeverata.
Il 25 luglio, nella prima mattina, un temporale sferza la Val d’Orcia e un fulmine cade sulla Quercia provocando una profonda ferita sul tronco, dal lato che guarda il campo aperto, provocando sicuramente pericolose oscillazioni per i rami più lunghi e delicati.
La notte fra il primo e due agosto, è cosa nota, si stacca il grandissimo ramo inferiore nel dolore generale di quanti amano questa nobile pianta di 370 anni.
Da registrare una continua tensione fra il comitato “S.O.S Quercia delle Checche” con il Comune di Pienza, tensione che si riassume in breve con un certo immobilismo che viene imputato all’Amministrazione, la quale a sua volta imputa al Comitato un eccesso di interventismo di privati su un bene comune.
Il sindaco Fabrizio Fè dichiara che l’Amministrazione presenterà un esposto – denuncia per verificare se vi siano nessi di casualità fra gli ultimi interventi realizzati, con il fulmine che ha colpito la pianta.
Fotogallery