Gruppo consiliare di Presenza Attiva motiva le proprie scelte
CASTIGLIONE D’ORCIA. Il sindaco Galletti non si smentisce mai, è sempre dalla parte dei forti per non dire dei ricchi. In una dichiarazione rilasciata al giornale La Nazione, cronaca di Siena, bolla come “curiosa” la petizione, promossa da molti cittadini della Valdorcia Amiata e sostenuta dal Gruppo consiliare Comunale di Presenza Attiva, e si avventura nell’affermare che suddetta petizione, richiedente la realizzazione del PARCO NATURALE TERMALE, asseconda” illeciti, abusi e reati”
Un assurdo, una falsità che rispediamo al mittente.
La petizione in corso, che sta ottenendo un serio e motivato sostegno, si prefigge di salvaguardare il territorio, il paesaggio, l’ambiente.
E’ singolare che il sindaco non dica nulla sulla mancata riqualificazione e recupero dell’area né sull’applicazione del Piano Particolareggiato, deliberato nel 2016, 7 anni orsono, e di cui nulla è stato fatto e su cui gravano vincoli importanti, che non possono essere oscurati da vicende giudiziarie o dalle disavventure della proprietà. L’ex area produttiva è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Siena nel 2021. Cosa ha fatto il signor Galletti dal 2016 al 2021? cosa ha fatto la proprietà? Quali azioni, progetti sono stati presentati?
Leggendo i parametri urbanistici, le prescrizioni e le disposizioni per il Piano di Recupero, nonché le disposizioni per la bonifica dell’intera area produttiva dismessa, si evince che prima di parlare di “cubature” è necessario rispettare e realizzare quanto sarebbe previsto dal Piano Particolareggiato in materia di salvaguardia ambientale, al ripristino paesaggistico e alla salvaguardia di ogni elemento naturale o antropico, che ne costituisce parte caratterizzante, emergente o sostanziale.
E’ “curioso” che il sindaco non abbia avuto il coraggio di menzionare il grave ritardo con il quale si sta procedendo alla discussione del Piano Strutturale intercomunale e al mancato avvio del Piano di Avviamento. Due strumenti fondamentali per la gestione e programmazione del territorio. E’ altresì curioso che Galletti nelle sue dichiarazioni si limiti a specificare che il Fosso Bianco è fruibile e le acque sono libere e fruibili. Nessuna autocritica, valutazione sullo stato di degrado e abbandono in cui si trova il Fosso bianco. Senza alcuna manutenzione né vigilanza né strutture igieniche.
Il sindaco vede il Borgo di Bagni San Filippo come il proprio Bancomat. Nel triennio 20/22 i parcheggi hanno reso più di 400mila euro al Comune. Quanto di suddetta somma è stata investita nel Borgo in termini di mobilità e servizi?
La petizione si inserisce nel piano di discussione e confronto sul nuovo Piano Strutturale e Piano di Avviamento, che il Consiglio comunale dovrà approvare. Le osservazioni dei cittadini, le nostre proposte saranno al centro del dibattito e confronto a cui il sindaco non potrà sottrarsi.
Ci battiamo per il Parco Naturale Termale da realizzare sull’ex area dismessa. Ci sono le condizioni giuridiche già insite nello strumento urbanistico in essere di cui una parte della quota non inferiore ai 2500 mq deve essere destinata a servizi di interesse collettivo. Non vogliamo che l’area resti abbandonata o in balia di giochi finanziari o speculativi.
Se le aste continueranno ad andare deserte è necessario che le ISTITUZIONI si facciano carico prendendo in esame l’ipotesi di un Acquisto dal Tribunale dell’area per evitare ulteriori anni di immobilismo.
Gruppo consiliare di Presenza Attiva, il capogruppo Giuseppe Antipasqua