di Andrea Pagliantini
GAIOLE IN CHIANTI. Era dai tempi delle “cicogne” della Seconda Guerra Mondiale che il cielo di Vertine non era così pieno di velivoli a motore. A quel tempo monitoravano i movimenti delle truppe di terra, mentre ora caricano turisti e li trasportano fra le nuvole per combattere la noia della vita in colonia.
Di norma le giornate iniziano con i primi spigoli di sole che si alza, asciuga la guazza e porta tepore ai passi delle signore che di primo mattino sono use camminare quando i fiori si aprono.
Il vento è una costante che proietta sentori ed essenze, esibisce un frusciare di chiome e un ondeggiare di falchi sospesi per aria. Il suono costante di un trattore in lontananza, lo scoppiettare del fuoco e le onde di fumo che si disperdono in direzioni diverse a seconda di Eolo, create dall’ardere frasca di ulivo fresca e secca, ripulendo le ferite inferte dalla gelata dell’anno passato.
Il rumore dei tubolari sul breccino di chi percorre in bicicletta i tratti dell’Eroica, con l’ultimo pezzo in bianco, che poi scende di dislivello fino al meritato traguardo; la prima pulizia delle viti, il taglio dell’erba nel viale di accesso al paese, i soliti volti pieni di cose da fare, ma non prima di aver fatto una parola. Le rondini fanno il nido e si innamorano danzando intorno la torre, poi in picchiata sul verde intenso delle olivete, poi la sosta sui fili del telefono per riprendere fiato e rimettere a posto le piume per districarsi nell’euforia del volo.
Improvvisamente si avvicina un rumore cupo direttamente dal cielo, non è temporale, non è grandine, non è una stella cometa, ma un elicottero.
Ha i colori bianchi e azzurri delle onde del mare, delle nuvole in cielo, solo che ha un corpo di ferro, delle pale che girano e una madia dal cui interno non escono i cavalieri epici della Mancia o di Italo Calvino, la brezza delle poesie di Montale o di Neruda, l’ermetismo di Ungaretti o l’ispirazione per una tela di una una nuova misericordia, come dipinse quassù a suo tempo su un guscio di legno, Simone Martini.