RADICOFANI. È stata una bella giornata di festa, quella degli “antichi mestieri”, nonostante il tempo incerto che ha caratterizzato il 2 giugno. Quattrocento persone soltanto nella cena conclusiva sono le dimostrazione di una formula azzeccata, forse perché “connaturata” con l’antico borgo, ai piedi della fortezza, ancora autentico.
Molti turisti, centinaia di presenze in un paese di ottocento anime, hanno particolarmente apprezzato una rievocazione resa attuale dalla possibilità di degustare le produzioni locali, nei vari stand e negozi, o di acquistare ceramiche. Sfilate di macchine agricole, l’antica preparazione dei prodotti caseari, il ballo della “quadriglia” e la rievocazione della trebbiatura con macchine d’epoca, l’“accimatura” del pagliaio hanno funzionato da attrazione. Nel pomeriggio c’è stata anche l’esibizione del gruppo folcloristico di Albinia, seguita dai mastri funai all’opera e, per finire, dal ballo con “Barbanera”.
Per tutta la giornata, in ogni angolo del borgo si è potuto assistere alla concia di pelli e alla costruzione di archi, vedere all’opera antiche macchine agricole, fabbri, falegnami, lavandaie, ricamatrici, armaiole e botteghe artigiane che hanno animato le vie del corso, con spazi attrezzati per ospitare cantine o l’assaggio di oli di oliva. Niente di folcloristico, però: l’iniziativa ha avuto il sapore di un recupero di identità e tradizioni, ancora vive. L’iniziativa è stata organizzata dal Comune insieme ai volontari del centro Auser, delle contrade, con la società Brigadoon e le attività commerciali di Radicofani. E il prossimo anno, ne sarà celebrato il decennale.
Molti turisti, centinaia di presenze in un paese di ottocento anime, hanno particolarmente apprezzato una rievocazione resa attuale dalla possibilità di degustare le produzioni locali, nei vari stand e negozi, o di acquistare ceramiche. Sfilate di macchine agricole, l’antica preparazione dei prodotti caseari, il ballo della “quadriglia” e la rievocazione della trebbiatura con macchine d’epoca, l’“accimatura” del pagliaio hanno funzionato da attrazione. Nel pomeriggio c’è stata anche l’esibizione del gruppo folcloristico di Albinia, seguita dai mastri funai all’opera e, per finire, dal ballo con “Barbanera”.
Per tutta la giornata, in ogni angolo del borgo si è potuto assistere alla concia di pelli e alla costruzione di archi, vedere all’opera antiche macchine agricole, fabbri, falegnami, lavandaie, ricamatrici, armaiole e botteghe artigiane che hanno animato le vie del corso, con spazi attrezzati per ospitare cantine o l’assaggio di oli di oliva. Niente di folcloristico, però: l’iniziativa ha avuto il sapore di un recupero di identità e tradizioni, ancora vive. L’iniziativa è stata organizzata dal Comune insieme ai volontari del centro Auser, delle contrade, con la società Brigadoon e le attività commerciali di Radicofani. E il prossimo anno, ne sarà celebrato il decennale.