Non sia mai che i poveri animali soffrano il caldo e la sete...
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CHIANTI. (a. p.) Frutta fresca, che rinfresca e disseta, al posto dei classici pane e granturco, alimenti secchi che alimentano la sete dei cighiali, con i corsi d’acqua asciutti, che non permettono alcuna abbeverata al bestiame di allevamento in questa infuocata estate chiantigiana.
Un benefico apporto di sali minerali e acqua per la dieta delle care bestiole prima che decidano di gettarsi voracemente sul’uva in maturazione, anch’essa stremata prima dalla gelata e poi da questo caldo siccitoso.
Se questo è un “dialogo costruttivo” – dopo che la Regione Toscana ha provveduto in tempi celeri a trovare la norma per permettere la ricostruzione dei “luoghi di ricreazione”, fatti abbattere mesi indietro dalla Guardia Forestale, poi confluita nei Carabinieri…