CHIUSDINO. L'allarme di una bella villa che scatta, la chiamata ai cCrabinieri che si allertano. La scorsa notte è cominciata così per i militari di Chiusdino e si è conclusa con l'arresto di A.E., 52 enne, originario della Sardegna, senza fissa dimora, celibe, già noto alle cronache, nullafacente.
Nella tarda serata di ieri (25 febbraio) è scattato l'allarme di una villa nel comune di Chiusdino. L'allarme è collegato direttamente con il cellulare della proprietaria della casa, che si trova a Parigi.
La donna, preoccupata, si è messa in contatto via internet con i carabinieri di Siena e ha segnalato i sospetti sulle motivazioni che potrebbero aver fatto scattare l'allarme nella villa. Infatti, prima di pensare ad un furto, la donna ha spiegato che in quella zona c'è una forte concentrazione di cinghiali e che, spesso, sono proprio le "incursioni" di questi animali a far scattare i dispositivi di sicurezza.
I Carabinieri, già presenti in forze nella val d’Elsa, hanno attivato i colleghi di stanza a Chiusdino segnalando la singolarità dell’evento. Sono questi ultimi a prendersi in carico il caso, contattando la proprietaria della villa per chiedere maggiori informazioni. I contatti si tengono prima tramite Internet e poi anche attraverso una denuncia formale.
Il sopralluogo alla villa ha tolto ogni dubbio sulla causa che ha fatto scattare l'allarme: non si è trattato di animali selvatici ma di un vero e proprio tentativo di furto, messo chiaramente in luce dalla presenza di una finestra forzata. I militari di Chiusdino, supportati da quelli di Monticiano e Poggibonsi si sono subito messi alla ricerca dei responsabili del furto.
Le ricerche dei malviventi hanno condotto i Carabinieri verso una casa in costruzione, nei pressi della villa presa d’assalto. In quest’ultima, disabitata perché ancora in costruzione, i carabinieri hanno scorto la sagoma del 52enne A.E., già conosciuto dalle forze dell'ordine, che ha cercato di nascondersi. Un atteggiamento che è stato subito "tradotto" dai militari che hanno raggiunto l'uomo e lo hanno accompagnato in caserma per ulteriori e più approfonditi accertamenti.
A.E., ultimati gli accertamenti del caso, è stato trattenuto nele camere di sicurezza dell’Arma, in attesa del rito direttissimo fissato dalla Procura della Repubblica di Siena ,che conduce le indagini, per oggi.
Nella tarda serata di ieri (25 febbraio) è scattato l'allarme di una villa nel comune di Chiusdino. L'allarme è collegato direttamente con il cellulare della proprietaria della casa, che si trova a Parigi.
La donna, preoccupata, si è messa in contatto via internet con i carabinieri di Siena e ha segnalato i sospetti sulle motivazioni che potrebbero aver fatto scattare l'allarme nella villa. Infatti, prima di pensare ad un furto, la donna ha spiegato che in quella zona c'è una forte concentrazione di cinghiali e che, spesso, sono proprio le "incursioni" di questi animali a far scattare i dispositivi di sicurezza.
I Carabinieri, già presenti in forze nella val d’Elsa, hanno attivato i colleghi di stanza a Chiusdino segnalando la singolarità dell’evento. Sono questi ultimi a prendersi in carico il caso, contattando la proprietaria della villa per chiedere maggiori informazioni. I contatti si tengono prima tramite Internet e poi anche attraverso una denuncia formale.
Il sopralluogo alla villa ha tolto ogni dubbio sulla causa che ha fatto scattare l'allarme: non si è trattato di animali selvatici ma di un vero e proprio tentativo di furto, messo chiaramente in luce dalla presenza di una finestra forzata. I militari di Chiusdino, supportati da quelli di Monticiano e Poggibonsi si sono subito messi alla ricerca dei responsabili del furto.
Le ricerche dei malviventi hanno condotto i Carabinieri verso una casa in costruzione, nei pressi della villa presa d’assalto. In quest’ultima, disabitata perché ancora in costruzione, i carabinieri hanno scorto la sagoma del 52enne A.E., già conosciuto dalle forze dell'ordine, che ha cercato di nascondersi. Un atteggiamento che è stato subito "tradotto" dai militari che hanno raggiunto l'uomo e lo hanno accompagnato in caserma per ulteriori e più approfonditi accertamenti.
A.E., ultimati gli accertamenti del caso, è stato trattenuto nele camere di sicurezza dell’Arma, in attesa del rito direttissimo fissato dalla Procura della Repubblica di Siena ,che conduce le indagini, per oggi.