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CHIUSI. Al museo archeologico nazionale di Chiusi è arrivato il nuovo direttore: si chiama Monica Salvini, è funzionario della Soprintendenza archeolgoica della toscana, ed è stata appena nominata dal soprintendente Fulvia Lo Schiavo.
Succede a Mario Iozzo, uscito di scena dopo alcune incomprensioni con i sindacati, che hanno motivato le sue improvvise, quanto inaspettate, dimissioni. Si chiude, così, un’epoca e si apre un altro capitolo, speriamo altrettanto felice per le sorti dell’archeologia chiusina.
Iozzo, da anni presente a Chiusi, ha accompagnato una stagione favorevole, con una continua crescita di visitatori ai musei e una lunga serie di successi: la riapertura della tomba della scimmia, la scoperta e la valorizzazione della domuns romana, l’attività di successo del laboratorio di restauro, tanti eventi e iniziative espositive, l’apertura di una nuova prestigiosa sede espositive e, cosa ancora più importante, il completo rinnnovamento del museo grazie anche all’intervento del Comune di Chiusi.
Mario Iozzo è stato anche tra i curatori della grande mostra dedicata agli Etruschi, ospitata a Chiusi e al Santa Maria della Scala, realizzata grazie all’intervento della Fondazione Monte dei Paschi. Con le istituzioni locali, e in particolare con il Comune, il vecchio direttore ha sempre conservato buoni rapporti. In particolare, con i sindaci che si sono succeduti a Chiusi, Iozzo ha condiviso un grande lavoro di investimenti e di valorizzazione, che hanno portato anche al moltipicarsi di spazi espositivi e di possibili eperienze nel nome di Porsenna, degli Etruschi ma anche di altri popoli come i romani o i Longobardi che hanno lasciato tracce profonde, ancora ben evidenti in questa realtà.
Succede a Mario Iozzo, uscito di scena dopo alcune incomprensioni con i sindacati, che hanno motivato le sue improvvise, quanto inaspettate, dimissioni. Si chiude, così, un’epoca e si apre un altro capitolo, speriamo altrettanto felice per le sorti dell’archeologia chiusina.
Iozzo, da anni presente a Chiusi, ha accompagnato una stagione favorevole, con una continua crescita di visitatori ai musei e una lunga serie di successi: la riapertura della tomba della scimmia, la scoperta e la valorizzazione della domuns romana, l’attività di successo del laboratorio di restauro, tanti eventi e iniziative espositive, l’apertura di una nuova prestigiosa sede espositive e, cosa ancora più importante, il completo rinnnovamento del museo grazie anche all’intervento del Comune di Chiusi.
Mario Iozzo è stato anche tra i curatori della grande mostra dedicata agli Etruschi, ospitata a Chiusi e al Santa Maria della Scala, realizzata grazie all’intervento della Fondazione Monte dei Paschi. Con le istituzioni locali, e in particolare con il Comune, il vecchio direttore ha sempre conservato buoni rapporti. In particolare, con i sindaci che si sono succeduti a Chiusi, Iozzo ha condiviso un grande lavoro di investimenti e di valorizzazione, che hanno portato anche al moltipicarsi di spazi espositivi e di possibili eperienze nel nome di Porsenna, degli Etruschi ma anche di altri popoli come i romani o i Longobardi che hanno lasciato tracce profonde, ancora ben evidenti in questa realtà.