CASTELNUOVO BERARDENGA. Pier Giorgio Agnelli, segretario dell’Unione comunale del Partito democratico di Castelnuovo, interviene in materia di governo del territorio.
“Rianimare lo spirito dell’area urbana vasta e riattivare gli strumenti del confronto intercomunale su interventi e scelte che riguardano non solo il capoluogo ma anche i comuni confinanti. Condivido pienamente le sollecitazioni espresse dal Pd di Monteroni d’Arbia e da Roberto Guiggiani, coordinatore del circolo Pd di Valli Coroncina sulle conseguenze, in termini di viabilità e servizi, che potrebbe avere la nascita del un nuovo quartiere a Renaccio. Mi auspico che, prima di arrivare all’adozione del Piano urbanistico, venga attivata un’ampia campagna di informazione e partecipazione, in grado non solo di coinvolgere i cittadini ma anche di rafforzare le garanzie nei confronti della città e di tutta l’area urbana”.
“La previsione di 400 unità abitative e di oltre mille nuovi residenti – afferma Agnelli – deve tenere conto della situazione di tutta l’area, sia in termini di viabilità che in termini di vivibilità per chi ci abita. Il nuovo quartiere di Renaccio si inserisce, infatti, tra due grandi assi viari: la Siena – Bettolle verso est e la Cassia verso sud. Entrambi soffrono di sovraccarico, soprattutto nella parte terminale, in ingresso e in uscita dalla città. Le previsioni di adeguamento, già programmate, prevedono la realizzazione del lotto 0, con il raddoppio della strada che collega Ruffolo – Monsindoli e la variante Cassia tra More di Cuna e Siena. In questi giorni si è posta, giustamente, più attenzione sulla Cassia, vista anche la situazione attuale del traffico che presenta livelli ormai insostenibili, anche in termini di sicurezza. Credo però che non si debba sottovalutare quanto sia rilevante il lotto 0 sia per il traffico di scorrimento che per la vivibilità di quartieri già esistenti, come Taverne e Ruffolo, e per quello di Renaccio che si vorrebbe far nascere. La progettazione del lotto 0 è, oggi, allo stadio preliminare, grazie all’iniziativa del Comune di Siena, che se ne è assunto l’onere realizzativo e finanziario e non arriverà ad essere esecutivo prima di alcuni anni. Ecco perché è necessario definire un tavolo di area urbana: per misurare le intenzioni di crescita urbanistica che la città autonomamente intende perseguire, con la sostenibilità ambientale e la dotazione infrastrutturale presente e futura di un agglomerato urbano, che conta quasi 100mila abitanti e che è amministrato non da uno ma da 6 comuni”.
“In questo quadro – conclude Agnelli – riteniamo necessario anche, per tutta la popolazione del Comune di Castelnuovo, riprendere in mano quanto prima il piano di fattibilità, già esistente, sulla realizzazione di una metropolitana di superficie, che permetta l’accesso a Siena dalla zona di Casetta – Taverne d’Arbia e aprire un confronto con tutte le istituzioni coinvolte non progetto. Sono assolutamente d’accordo con Umberto Trezzi del degli Ecologisti democratici di Siena quando afferma che la cabina di regia dovrebbe essere in mano all’amministrazione provinciale, unico ente in grado di riattivare gli strumenti del confronto intercomunale per la concertazione di uno sviluppo sostenibile per la città capoluogo e per i comuni confinanti”.