L'Associazione dei Produttori e dei Trasformatori lo scorso dicembre ha ufficialmente iniziato la registrazione
VALDICHIANA. Per l’Aglione della Valdichiana è stato avviato l’iter per diventare DOP. E la Regione, che ha appena adottato parere favorevole, sostiene il percorso intrapreso dall’Associazione dei Produttori e dei Trasformatori dell’Aglione della Valdichiana che lo scorso dicembre ha ufficialmente iniziato la registrazione come Prodotto di Origine Protetta – DOP – in Europa.
L’Aglione della Valdichiana, un gigante rispetto a prodotti simili si propone di affiancare l’altro gigante mondiale della stessa area, la Chianina, noto come il bovino dal manto bianco più alto al mondo e già valorizzato e tutelato come IGP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale.
L’areale individuato per la DOP dell’Aglione della Valdichiana comprendente 17 Comuni delle province di Arezzo e Siena in Toscana e dieci delle province di Perugia e terni per l’Umbria, è la zona che un tempo venne definita da Leonardo da Vinci “Lago di Val di Chiana”, coincidente con l’intera valle in cui scorreva il Clanis.
“L’aglione della Valdichiana, prodotto fortemente identitario che continua ad essere coltivato con tecniche tradizionali che si tramandano sin dall’epoca degli Etruschi, ha quasi rischiato l’estinzione – spiega la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – e solo negli ultimi anni la produzione è stata ripresa grazie al suo territorio che ne ha accolto e preservato la coltivazione e lo ha fatto arrivare ai giorni nostri grazie alla cura in piccoli orti familiari. Un lavoro prezioso che negli ultimi anni ha fatto diventare l’aglione una coltura da pieno campo, ricercata ben oltre il territorio di produzione. Mi sembra dunque un passaggio naturale, meritato e fortemente atteso, la promozione a prodotto DOP grazie alla quale la Regione non potrà che arricchire il suo patrimonio di prodotti d’eccellenza”.
L’Aglione della Valdichiana viene utilizzato per l’alimentazione umana previa essiccazione naturale o utilizzato per aromatizzare sughi e creme destinati alla gastronomia. Localmente è sempre stato valorizzato tramite mercati e fiere dell’agricoltura. È inoltre protagonista di diversi piatti della cucina tradizionale, in particolare i pici all’Aglione, ormai piatto tipico dell’areale di produzione. La tradizione locale conferma l’esistenza antica di questa pianta orticola che negli ultimi decenni si sta rivalutando anche alla luce delle scoperte sulle virtù chimico-fisiche e nutrizionali di questo prodotto rispetto alle orticole a lei più simili: l’aglio ed il porro.
Sebbene il nome richiami l’aglio, l’aglione appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae, del porro, ma da questi e da altri aglioni di altre aree, si contraddistingue chimicamente per un minor numero di composti volatili nel profilo sensoriale, questa peculiarità certamente ne caratterizza l’aroma delicato e tipico.