Fattori (SI Toscana) plaude al ritiro della proposta Acea
FIRENZE. “Addio carbonizzatore, non sentiremo la tua mancanza”, così il capogruppo di Sì-Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori, accoglie la notizia del ritiro del progetto dell’impianto di carbonizzazione di fanghi a Chiusi, da parte di Acea. Fattori è sempre stato in prima linea tra i contrari al progetto, assieme al comitato locale. “Fummo noi di Sì Toscana a Sinistra a sollevare per primi in Consiglio regionale la vicenda del carbonizzatore, chiedendo che venisse immediatamente avviato un confronto aperto con cittadini, associazioni ed esperti. La mozione fu approvata e oggi siamo felici di constatare che Acea fa marcia indietro. Il lavoro del comitato locale e l’impegno di tanti cittadini attivi e informati è stato determinante”, sottolinea Fattori.
“Mi è sempre stato chiaro l’interesse economico di Acea a convogliare a Chiusi, considerata la sua posizione geograficamente strategica, montagne di rifiuti e in particolare i fanghi di depurazione delle acque degli impianti che la multiutility gestisce in Toscana, Lazio e Umbria. Mi era meno chiaro il motivo dell’innamoramento tardivo per il carbone da parte del Sindaco di Chiusi”. “La biolognite che sarebbe stata prodotta dall’impianto è un carbone di scarsissima qualità. Sarebbe stato del tutto insensato progettare di produrre carbone ‘di serie c’ proprio negli anni in cui la sfida per il pianeta è quella di superare i combustibili fossili, inquinanti e climalteranti.”
“Oltretutto la qualità del prodotto finito dipende, oltre che dalla temperatura a cui si svolge la trasformazione, dalla materia utilizzata, in questo caso fanghi di depurazione. Ad eccezione di un solo impianto esistente in Spagna, che però carbonizza solo bucce d’arancia, questa tecnologia sarebbe stata di fatto sperimentata a Chiusi per la prima volta in Italia. Per non dire delle decine di camion al giorno che avrebbero portato fanghi da almeno tre regioni, poi ripartendo con la merce prodotta. Insomma, i rischi per la salute e l’impatto ambientale di una simile operazione sarebbero stati enormi”.
“Per la seconda volta, dopo Capannori, un impianto di questo genere rimane solo sulla carta. Faremo di tutto perché nessuno, in futuro, riproponga il ritorno al carbone, una follia fuori dal tempo, nemica dei nostri bellissimi territori e del clima”, conclude Fattori.