MONTERIGGIONI. “Nella riunione del 30 ottobre a Grosseto, l’assemblea del l’AATO 6 Ombrone ha approvato un o.d.g. presentato da me ma concordato con gli altri sindaci dei Comuni senesi inseriti nell’AATO, che impegna il consiglio di amministrazione dell’AATO a modificare la delibera del 6 marzo scorso con la quale si era autorizzato la società Acquedotto del Fiora Spa ad allinearsi agli altri gestori toscani con l’introduzione di un deposito cauzionale di 40 euro, con esclusione di coloro che pagano la bolletta tramite banca o posta”. Il sindaco Bruno Valentini spiega gli avvenimenti della scorsa assemblea Aato 6 Ombrone che ha bloccato, su sua iniziativa, l’entrata in vigore dell’obbligo del deposito cauzionale.
“L’introduzione di questo deposito ha sollevato polemiche, sia per il nuovo aggravio e sia per la sua legittimità, che in alcune realtà della provincia di Grosseto avevano portato ad un parziale ripensamento sulla decisione già assunta. Per quanto riguarda la correttezza formale del provvedimento, ci hanno pensato prima il Difensore Civico della Toscana e poi La Commissione Nazionale per la vigilanza sulle Risorse Idriche a confermare ciò che era chiaro fin dall’inizio e cioè la sua assoluta regolarità, vista anche la larghissima diffusione di questa misura in altre società di servizi pubblici, in Toscana ed in tutt’Italia”.
“Entrando nel merito – continua Valentini – probabilmente non è ancora sufficientemente chiara la situazione di forte difficoltà dell’organizzazione e della gestione del servizio idrico integrato nel nostro ambito, il più grande della Toscana come territorio, il meno densamente popolato di tutta Italia, che fa emergere il deficit strutturale fra le risorse disponibili ed i costi della manutenzione e degli investimenti programmati su acquedotti, fognature e depurazione, dall’altra parte. Poiché la legge nazionale scarica interamente sugli utenti il costo del servizio del ciclo idrico, ma contemporaneamente impedisce un sufficiente adeguamento delle tariffe, ci troviamo in una situazione straordinaria che va spiegata alla gente ed affrontata senza demagogia, come hanno già fatto i comuni senesi che hanno chiesto alla Fondazione MPS di aiutarli a realizzare “l’autostrada dell’acqua” che collega la rete senese dell’acquedotto all’invaso del Montedoglio, per affrontare tempestivamente il peggioramento della quantità e della qualità dell’acqua”.
“Il protrarsi della crisi economica e l’aggravarsi della disoccupazione e della precarietà del lavoro, tuttavia, ci ha indotto a concorrere ad alleviare i costi che gravano sulle famiglie proponendo di limitare l’introduzione del deposito cauzionale solo ai nuovi utenti ed a quelli morosi. L’estensione del deposito cauzionale a tutte le utenze è dunque rinviata fino al 2013 mentre nel frattempo Acquedotto del Fiora Spa dovrà proseguire nell’azione di recupero dell’evasione”.
“Se il Governo non metterà a disposizione nuovi finanziamenti per potenziare il sistema idrico, vera emergenza nazionale, bisogna essere consapevoli che alle condizioni attuali il Fiora non sarà in grado di assicurare la riparazione delle tubazioni degli acquedotti, di migliorare la depurazione, di estendere la rete di servizio idrico a nuove case e fabbriche, ecc. frenando lo sviluppo. I toni usati e l’accanimento contro il deposito cauzionale di 40 euro sono stati del tutto sproporzionati rispetto all’entità della misura ed a tutta la tassazione diretta ed indiretta che grava sulla famiglia e sull’impresa ma speriamo di trovare un analogo impegno per ridurre il carico fiscale, per l’integrale rimborso del mancato introito ICI ai Comuni, per l’alleggerimento del Patto di Stabilità che inibisce la capacità di spesa degli Enti Locali e così via”.
“L’introduzione di questo deposito ha sollevato polemiche, sia per il nuovo aggravio e sia per la sua legittimità, che in alcune realtà della provincia di Grosseto avevano portato ad un parziale ripensamento sulla decisione già assunta. Per quanto riguarda la correttezza formale del provvedimento, ci hanno pensato prima il Difensore Civico della Toscana e poi La Commissione Nazionale per la vigilanza sulle Risorse Idriche a confermare ciò che era chiaro fin dall’inizio e cioè la sua assoluta regolarità, vista anche la larghissima diffusione di questa misura in altre società di servizi pubblici, in Toscana ed in tutt’Italia”.
“Entrando nel merito – continua Valentini – probabilmente non è ancora sufficientemente chiara la situazione di forte difficoltà dell’organizzazione e della gestione del servizio idrico integrato nel nostro ambito, il più grande della Toscana come territorio, il meno densamente popolato di tutta Italia, che fa emergere il deficit strutturale fra le risorse disponibili ed i costi della manutenzione e degli investimenti programmati su acquedotti, fognature e depurazione, dall’altra parte. Poiché la legge nazionale scarica interamente sugli utenti il costo del servizio del ciclo idrico, ma contemporaneamente impedisce un sufficiente adeguamento delle tariffe, ci troviamo in una situazione straordinaria che va spiegata alla gente ed affrontata senza demagogia, come hanno già fatto i comuni senesi che hanno chiesto alla Fondazione MPS di aiutarli a realizzare “l’autostrada dell’acqua” che collega la rete senese dell’acquedotto all’invaso del Montedoglio, per affrontare tempestivamente il peggioramento della quantità e della qualità dell’acqua”.
“Il protrarsi della crisi economica e l’aggravarsi della disoccupazione e della precarietà del lavoro, tuttavia, ci ha indotto a concorrere ad alleviare i costi che gravano sulle famiglie proponendo di limitare l’introduzione del deposito cauzionale solo ai nuovi utenti ed a quelli morosi. L’estensione del deposito cauzionale a tutte le utenze è dunque rinviata fino al 2013 mentre nel frattempo Acquedotto del Fiora Spa dovrà proseguire nell’azione di recupero dell’evasione”.
“Se il Governo non metterà a disposizione nuovi finanziamenti per potenziare il sistema idrico, vera emergenza nazionale, bisogna essere consapevoli che alle condizioni attuali il Fiora non sarà in grado di assicurare la riparazione delle tubazioni degli acquedotti, di migliorare la depurazione, di estendere la rete di servizio idrico a nuove case e fabbriche, ecc. frenando lo sviluppo. I toni usati e l’accanimento contro il deposito cauzionale di 40 euro sono stati del tutto sproporzionati rispetto all’entità della misura ed a tutta la tassazione diretta ed indiretta che grava sulla famiglia e sull’impresa ma speriamo di trovare un analogo impegno per ridurre il carico fiscale, per l’integrale rimborso del mancato introito ICI ai Comuni, per l’alleggerimento del Patto di Stabilità che inibisce la capacità di spesa degli Enti Locali e così via”.