di Fabrizio Pinzuti
PIANCASTAGNAIO. L'"iniquo balzello", come è stato definito, della cauzione di 40 euro è un provvedimento che va ad accrescere fra i cittadini il malcontento per le già alte tariffe praticate, per il pagamento e la mancata restituzione di servizi non sempre resi, quali la depurazione, per gli altissimi aumenti intervenuti da quando è stato attivato il Servizio Idrico Integrato con la partecipazione dei privati, tanto che si parla sempre più spesso di iniziative per rivedere la gestione e l'organizzazione del servizio e anche della sua ripubblicizzazione.
Un sintomo evidente che comunque qualcosa sta bollendo in pentola è rappresentato dalle tre specifiche mozioni che i gruppi consiliari del consiglio comunale di Piancastagnaio hanno presentato e di cui si riporta qui di seguito il testo. Quella di Prospettiva Comune, da un pezzo impegnata per la ripubblicizzazione, propone che il Consiglio Comunale si impegni:
– a modificare/integrare ¡l proprio Statuto Comunale perché in esso sia affermato:
a) il diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua come diritto di tutti gli individui, universale, indivisibile e inalienabile;
b) il principio della proprietà e della gestione pubblica del servizio idrico integrato e quello che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
c) il servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e comunque mai finalizzabile a scopo di lucro, la cui gestione va attuata attraverso gli artt. 31 e 114 del d. lgs. 267/2000;
– a nominare seduta stante. la Commissione consiliare con lo specifico compito di integrare/modificare Io Statuto secondo le indicazioni sopra espresse ed assegna alla stessa il termine di gg. 30 per la conclusione dei lavori da sottoporsi all'approvazione del successivo Consiglio Comunale;
– a promuovere nel proprio territorio una cultura per la salvaguardia della risorsa acqua e per Ia ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato, anche attraverso le seguenti azioni:
a) informazione della cittadinanza su tutti gli aspetti che riguardano l'acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali, ivi comprese quelle inerenti alla sua qualïtà con pubblicazione continua e diffusa delle analisi chimiche e biologiche;
b) promozione di campagne di informazione/sensibilizzazione sul risparmio idrico, con maggior diffusione dei riduttori di flusso, incentivi e modulazione delle tariffe nonché con studi per l'introduzione di impianti idrico duale;
c) contrasto al crescente uso delle acque minerali attraverso iniziative dirette a promuovere l'uso dell'acqua dell'acquedotto per usi idropotabili, a cominciare dagli uffici, dalle strutture e dalle mense scolastiche;
a sottoporre all'Assemblea dell'Ambito Territoriale Ottimale l'approvazione delle proposte e degli impegni sopra richiamati oltre ai seguenti:
a) garantire la gratuità di almeno 50 litri per persona 1 giorno (20 litri/giorno è la quantità minima vitale che secondo l'ultimo rapporto 2006 delle Nazioni Unite andrebbe garantïta ad ogni individuo);
b) destinare un centesimo al metro cubo d'acqua consumata per interventi di captazione e distribuzione di impianti idrici attraverso la cooperazione internazionale.
3. aderire al Coordinamento Nazionale "Enti Locali per l'Acqua Bene Comune e per Ia ripubblicizzazione del servizio idrico integrato" recentemente costituitosi nell'ambito del Forum Italiano de Movimenti per l'acqua".
Analogamente il PdL in una propria mozione chiede:
"Che il Sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale si attivino per far sostituire le vecchie tubazioni dell'acquedotto comunale.
Che sia reso obbligatorio nei progetti per nuove abitazioni e comunque dove possibile, il recupero dell'acqua piovana per scopi irrigui.
Che venga annullata la delibera n 5 del 6 marzo 2009 e quindi che venga tolto l'iniquo balzello dei 40 euro di cauzione arbitrariamente preteso dalla soc. Acquedotto del Fiora
Che siano restituiti ai cittadini i soldi erroneamente percepiti dalla soc. Acquedotto del Fiora e non dovuti relativi alla tassa di depurazione ove essa non è avvenuta.
Che il comune di Piancastagnaio esca finalmente dall'Acquedotto del Fiora e gestisca in proprio o tramite una municipalizzata costituita ad hoc il servizio idrico".
Nella mozione del Centro Sinistra Uniti per Piancastagnaio si legge:
il consiglio Comunale di Piancastagnaio impegna il Sindaco
1. all'interno della Assemblea Generale dell'ATO 8 Ombrone ad una approfondita verifica delle condizioni del servizio e della sua efficienza;
2. ad aprire un percorso di verifica sull'efficacia dell'azione del soggetto gestore Acquedotto del Fiora;
3. a proporre iniziative politiche di modifica dell'attuale impianto legislativo, nazionale e regionale, in particolare rivendicando l'imputazione alla fiscalità generale dei costi connessi agli investimenti sugli ¡mpianti e le infrastrutture che, viceversa, oggi gravano unicamente sulle tariffe;
4. a chiedere alla Provincia di Siena di effettuare uno studio che costruisca la mappatura di tutte le utenze non allacciate all'acquedotto;
5. a sollecitare Regione Toscana ed ATO a risolvere la questione del mancato riconoscimento degli "oneri di salvaguardia" e delle compensazioni relative all'acqua fornita dal nostro territorio ad altro ATO fuori Regione (concessione all'acquedotto dell'Alto Viterbese);
6. a farsi promotore, a tutti i livelli politico-amministrativi, di un dibattito che approfondisca il tema della risorsa acqua in tutti i molteplici aspetti: salvaguardia della risorsa naturale, acqua potabile, acqua per usi produttivi, ruolo dei Consorzi di Bonifica, eccessiva frammentazione delle competenze. . . etc.
Non è difficile immaginare che il dibattito in Consiglio sarà "ampio e articolato", eufemismo che qualcuno pensa già di sostituire con gli aggettivi "aspro e serrato".