AMIATA. Sulla questione geotermia la Lega Nord proprio non concorda con quanto accordato tra Regione Toscana ed Enel Spa.
Il Carroccio, infatti, "esprime il proprio giudizio fortemente negativo sulla firma dell'accordo sulla geotermia, da parte della Regione Toscana, con Enel SpA. Un accordo che vede fortemente contrari non solo i Comitati amiatini, ma anche la stragrande maggioranza dei cittadini".
Il Carroccio, infatti, "esprime il proprio giudizio fortemente negativo sulla firma dell'accordo sulla geotermia, da parte della Regione Toscana, con Enel SpA. Un accordo che vede fortemente contrari non solo i Comitati amiatini, ma anche la stragrande maggioranza dei cittadini".
"Con l'accordo, infatti, la terra amiatina sarà letteralmente svenduta – sostiene la segreteria provinciale della Lega Nord – a discapito della qualità della vita e della salute delle popolazioni amiatine, con pesanti ripercussioni sull'economia turistica locale e sull'amiente, senza tralasciare le conseguenze che lo sfruttamento geotermico ha, ad esempio, sulle falde acquifere, così ben evidenziato da alcuni studi commissionati dalla stessa Regione".
"L'accordo, che porterà nelle casse della Regione 250 milioni di Euro da ripartire con gli Enti locali – prosegue la nota del Carroccio – ha visto la firma di tutti gli Enti locali dell'Amiata, eccezion fatta del Comune di Abbadia San Salvatore, il quale, però, non avendo sottoscritto il protocollo non ha proferito una sola parola di contrarietà alla firma dello stesso, allineandosi alla linea politica dettata dal PD provinciale e regionale".
La Lega Nord è contrariata anche dal fatto che, impegnatasi in prima linea per la questione geotermica era riuscita a portare in Amiata la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Dopo quell'incontro la Commissione aveva auspicato "la convocazione di un tavolo di concertazione tra Regione Toscana, Enti locali, Enel e Comitati per valutare la possibilità di una riduzione per un adeguato lasso di tempo dell'attività geotermica sull'Amiata, applicando così il principio cautelativo".
"La firma del Protocollo" invece, disattende gli impegni presi con la Commissione parlamentare e "va inoltre in totale controtendenza con le "belle parole" proferite dagli esponenti locali del Partito Democratico, che hanno presentato una proposta di legge volta a liberalizzare il settore, cancellando l'esclusiva rivolta ad Enel per lo sfruttamento geotermico".