La Lega riprende le preoccupazioni di Abbadia Futura
ABBADIA SAN SALVATORE. Le preoccupazioni del gruppo Abbadia Futura e di numerosi cittadini di Abbadia San Salvatore sono anche quelle della Lega Nord.
Come già abbiamo detto in occasione dell’accoglienza di alcuni presunti profughi a Piancastagnaio, anche ad Abbadia ripetiamo con convinzione che il rilancio turistico ed economico dell’Amiata non possa ripartire dalla logica approfittatrice e parassitaria sostenuta dal Pd e dalla Sinistra, quella dell’accoglienza dei clandestini e dei migranti economici a spese delle comunità e ad esclusivo vantaggio del business di cooperative bianche e rosse e di alcuni albergatori.
Molti proprietari di strutture alberghiere badenghe vivono costantemente le difficoltà conseguenti alla crisi del turismo montano, alla vergognosa tassazione di uno Stato ladro e degli Enti locali a guida Pd che tutto fanno fuorché sostenere gli imprenditori locali ed il settore turistico.
Ribadiamo la necessità che per la montagna amiatina sia riconosciuta dalla Regione lo stato di calamità naturale dopo la disastrosa stagione 2016 (e non solo), ma crediamo altresì che il Governo si debba attivare per mettere in campo misure volte ad agevolare i settori economici, come l’istituzione di una zona franca montana.”
Lega Nord Siena
Il comunicato del sindaco di Abbadia San Salvatore
“Non vogliamo neanche soffermarci sull’accostamento tra profughi e rifiuti proposto dalla lista civica Abbadia Futura in un suo recente comunicato stampa, un’affermazione che, permetteteci, è eufemistico definire infelice.
La questione migranti è un dramma enorme ed è sotto gli occhi di tutti. Non potevamo aspettarci che Abbadia San Salvatore potesse esserne per sempre al di fuori, potesse sentirsi non toccata da un’emergenza umanitaria che sta riguardando non solo l’Italia ma l’Europa intera, con storie drammatiche che possiamo ascoltare e vedere tutti i giorni in ogni notiziario e leggere su ogni testata. Le 15 persone che saranno ospitate ad Abbadia (perché è bene ricordare, a scanso di equivoci, che di questo si tratta: persone), provengono interamente dal Bangladesh ed arrivano da un recente periodo che li ha già visti ospiti a Vivo d’Orcia. Non sono quindi sconosciuti.
Piuttosto è il tema relativo alle modalità con le quali oggi avviene la gestione della problematica che ci spinge ad una serie di considerazioni che, come Amministrazione, ci sentiamo di fare. In particolare, non ci convince il processo che porta all’assegnazione dei migranti, il quale in primo luogo rischia di trasformarsi in una mercificazione del dramma, con i prefetti costretti ad allocare in tempi brevi un numero consistente di profughi e contestualmente un rapporto diretto con i privati che può spingere questi ultimi a fini tutt’altro che umanitari. In secondo luogo, la prevaricazione sulle Amministrazioni rischia di non far comprendere gli aspetti particolari delle singole realtà comunali e di non tenere conto delle tensioni sociali già esistenti. Di fatto non abbiamo potere rispetto alla decisione di un privato. Quello che come Amministrazione possiamo fare e già ci stiamo adoperando per realizzarlo in tempi brevi è trovare il modo per far sì che questi ragazzi possano integrarsi rapidamente e contemporaneamente rendersi utili per la comunità.
Riteniamo, inoltre, che la scelta di un singolo albergatore non possa inficiare il progetto di rilancio turistico del paese che stiamo portando avanti insieme, Comune, strutture ricettive, Centro Commerciale Naturale, Associazioni di Categoria e associazioni di volontariato, con risultati e prospettive incoraggianti (si veda Abbadia Città delle Fiaccole o Destinazione Amiata).
Detto questo però, la dimensione umanitaria della vicenda non è in discussione, né lo sarà mai per questa Amministrazione. Abbadia è sempre stata luogo di accoglienza ed altruismo e vogliamo continuare a credere che lo sia, ancora di più perché la situazione è difficile, ancora di più perché il momento ha una portata storica che dobbiamo superare tutti insieme, come comunità”.