Buono lo stato di salute e lunga la speranza di vita. A breve 2000 persone saranno reclutate per lo studio regionale sullo stato di salute nelle zone geotermiche
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ABBADIA SAN SALVATORE. E’ passato già un anno dalla formalizzazione della nuova azienda Usl Toscana Sud Est e il percorso, a questo punto, non può che aprire i tavoli per il confronto sui dati epidemiologici, i bisogni di salute dei cittadini e la prospettiva di una riorganizzazione che, tenendo conto delle tecnologie, sarà sempre più integrata tra ospedale e territorio in modo da offrire servizi all’avanguardia.
Ad introdurre “Tessere i Territori” ad Abbadia San Salvatore di fronte ad una platea di operatori della sanità, del sociale e i rappresentanti dei comitati di partecipazione, del terzo settore e del volontariato, è stato lo stesso direttore generale dell’azienda Usl Toscana Sud Est Enrico Desideri affiancato dal direttore della zona distretto Amiata – Valdichiana Senese Roberto Pulcinelli.
“Teleconsulto, telemedicina, telediagnosi saranno le parole chiave della futura rete tra i professionisti – ha spiegato Desideri – l’integrazione tra medici di medicina generale e specialisti ospedalieri oltre che ambulatoriali passa soprattutto dalla tecnologia, su cui questa azienda investirà innovando percorsi e introducendo novità con risvolti importanti sulla prossimità delle cure al cittadino”.
“Sono territori difficili – ha sottolineato Fabrizio Tondi presidente della conferenza dei sindaci dell’Amiata Val d’Orcia – ma peculiari proprio per gli aspetti ambientali che determinano un quadro sociale e sanitario anch’esso particolare, sui cui servizi rivendichiamo una programmazione commisurata, anche ora che andiamo in unificazione con la zona socio-sanitaria Valdichiana Senese.”
“Si fortifica in questa prospettiva la zona distretto – sottolinea Roberto Pulcinelli – in quanto l’integrazione passa per una programmazione e pianificazione mirata e un governo della rete che si viene a costituire. La Casa della salute è il modello organizzativo territoriale che meglio risponde allo snodo della rete tra ospedale e territorio e quindi rispetto alla medicina generale, i servizi territoriali e quelli di ricovero e cura”.
La Zona Amiata senese – Val d’Orcia presenta un tasso di natalità sotto la media aziendale e regionale nonostante il più alto contributo dato dalla presenza degli stranieri sul territorio in maniera maggiore rispetto all’Azienda e alla Regione (111,92 per cento su una media regionale di 105,8 per cento).
Molto alta è anche la percentuale di ultra 65enni che indica un buono stato di salute ed esprime una lunga speranza di vita con conseguente invecchiamento della popolazione: questo, insieme alla bassa natalità, porta però ad uno squilibrio tra popolazione in età lavorativa e anziani con conseguenti problemi assistenziali.
Questi dati già da soli prefigurano gli altri: in Amiata si registra il reddito imponibile medio più basso della provincia di Siena e un indice di vulnerabilità molto alto. Tra le malattie croniche, mentre la montagna fa stare in salute per quelle dell’apparato circolatorio e il diabete, si rileva un’incidenza delle malattie dell’apparato respiratorio quale la BPCO.
L’Amiata è sotto monitoraggio e non ultimo è inserita nello studio regionale riguardante gli effetti sulla salute delle attività geotermiche e durante la mattinata è stato ricordato che circa 2000 cittadini saranno invitati a partecipare allo studio attraverso gli accertamenti proposti per valutare alcuni particolari valori sul loro stato di salute.
Nel pomeriggio si sono tenuti i tavoli tecnici, omogenei rispetto alle varie discipline, per entrare nei dettagli dei percorsi, delle vulnerabilità e fragilità socio sanitarie e sugli stili di vita propedeutici alla futura pianificazione dei servizi socio sanitari.