
GAIOLE IN CHIANTI. (a. p.) Da quasi venti anni, il bel borgo di Vertine è sospeso in un limbo di essere e non essere: un’area privata adibita a parcheggio pubblico non esiste, il che impedisce una seria regolamentazione della sosta, dei suoi divieti, della definizione sgombra da macchine della porta di accesso, della sosta perenne dentro le mura, davanti alla chiesa.
La cattiva abitudine di lasciare la macchina in sosta lungo la fila dei cipressi, da parte di turisti, residenti, gente di passaggio, riduce di fatto una carreggiata e limita lo scambio fra le macchine, rendendo ancora più difficoltoso a trattori muniti di carrello o camion un agile e sicuro passaggio. Il tutto dietro una curva che impedisce la visuale, con il serio rischio di trovarsi improvvisamente la strada sbarrata da un altro veicolo in senso opposto di marcia.
Un’ipotesi che si è affacciata per la soluzione al problema parcheggio (e da stroncare sul nascere) è la realizzazione di un’area sotto il Parco della Rimembranza. Area da spianare e livellare, da fornire di strada di accesso, di piante per la copertura, che rimane a vista panoramica dalla strada di San Donato in Perano, dove si vedrebbe Vertine in lontananza affogata di macchine.
Questione di interlocutori più ragionevoli e normali con cui parlare, si mormora, ma la soluzione più semplice, più lineare, più efficiente, meno impattante dal punto di vista paesaggistico è l’attuale sosta, resa ovviamente pubblica, regolamentata e fatta rispettare dalla Polizia Municipale.