PIANCASTAGNAIO. “Annegati in un bicchier d’acqua” e “vergogna, vergogna e ancora vergogna”. Sono questi l’inizio e la fine di una nota pubblica emessa dal gruppo consiliare di Prospettiva Comune dopo la mancata approvazione nel consiglio comunale di giovedì scorso di due mozioni sullo “scottante” problema dell’acqua; la prima richiedeva di manifestare un giudizio negativo sulla cauzione di 40 – proposta dall’Acquedotto Del Fiora spa a tutti gli utenti non titolari di conto corrente bancario o postale; la seconda, di carattere più generale e politico, intendeva far esprimere al Consiglio il riconoscimento dell’acqua come diritto e non di una merce da cui ricavare profitti, principio che, secondo un crescente movimento di opinione mondiale, non può essere garantito se non da una gestione pubblica della risorsa acqua.
Nonostante le argomentazioni fornite da Prospettiva Comune, tra cui quella relativa al costo dell’acqua cresciuto, durante la gestione dell’Acquedotto del Fiora del 155% – nello stesso periodo il pane è aumentato di circa il 35%, il latte del 27%, la carne del 28%, la pasta del 37% – “la maggioranza che governa Piancastagnaio (Partito Democratico più i suoi silenziosissimi alleati) ha respinto entrambe le mozioni”.
Quello che meraviglia Prospettiva Comune è che molte delle sue argomentazioni sono state espresse recentemente anche dal neosegretario nazionale del PD Pierluigi Bersani e che soprattutto, a suo giudizio, qualche personaggio politico abbia cambiato in fretta opinione sull’argomento: “E dire che questa maggioranza è composta anche da chi, ancora qualche mese fa, si distingueva per aver condotto importantissime battaglie sui diritti dell’acqua e sulla sua ripubblicizzazione. E dire, soprattutto che pensavamo che i Consiglieri dovessero essere lì dove sono per tutelare, prima di altri interessi, quelli dei propri cittadini e del proprio territorio!”
Chiara, anche se non esplicitata, l’allusione ad alcuni esponenti di PRC oggi confluiti nella maggioranza.
Un po’ meno chiaro per tanti cittadini è il motivo per cui la maggioranza sembra volersi discostare dall’ordine del giorno recentemente approvato dall’Assemblea dell’ATO6 Ombrone, tra le cui linee di indirizzo rientra il riesame della cauzione di 40 Euro, da applicare solo ai nuovi contratti, e comunque dopo il 2013 e soltanto dopo le necessarie verifiche.