MONTALCINO. Le immagini più classiche dei “villaggi” di arnie colorate nelle distese dei campi in campagna, che scorrono nella mente fin da bambini, non sono affatto l’unica dimora dove vivono le api: dai tetti del Grand Palais nel cuore di Parigi alla cima dei grattacieli di New York, fino ai giardini e balconi nel centro di Londra, sono solo alcuni dei luoghi più curiosi ed insoliti dove abitano le api.
In Italia? A Milano e a Roma, passando per Firenze, fanno visita in città. E a Montalcino, dove gli apicoltori si danno appuntamento alla “Settimana del Miele” (10-12 settembre), una delle rassegne più importanti del settore, le api hanno trovato “casa” anche tra i banchi della Scuola Primaria, grazie al laboratorio didattico “Dolce come il miele”, che fa parte del progetto-pilota di educazione al gusto “La nostra terra Dacg – Da amare con gusto”, promosso da Winenews, società che da anni sviluppa in Italia servizi di comunicazione e marketing nel wine & food.
In Italia? A Milano e a Roma, passando per Firenze, fanno visita in città. E a Montalcino, dove gli apicoltori si danno appuntamento alla “Settimana del Miele” (10-12 settembre), una delle rassegne più importanti del settore, le api hanno trovato “casa” anche tra i banchi della Scuola Primaria, grazie al laboratorio didattico “Dolce come il miele”, che fa parte del progetto-pilota di educazione al gusto “La nostra terra Dacg – Da amare con gusto”, promosso da Winenews, società che da anni sviluppa in Italia servizi di comunicazione e marketing nel wine & food.
Due regine con le loro 140.000 piccole api-operaie, dall’alto di uno dei monumenti simbolo della Ville Lumière, producono un pregiato millefiori a marchio “Grand Palais”, ma non solo, perché è così che contribuiranno alla difesa della biodiversità e alla conoscenza della vita delle api nella capitale francese, particolarmente ricca di fiori da impollinare, insieme alle “compagne” che hanno trovato dimora in altri luoghi-simbolo della città, dal Giardino del Lussemburgo al tetto dell’Opéra Garnier. E anche l’inconfondile skyline di New York, offre un’immagine inattesa di biodiversità: a produrre miele, impollinare le tante aree verdi e ripulire l’aria, sono le api che abitano in cima ai grattacieli della Grande Mela, “custodite” e seguite passo dopo da passo da quella che è ormai una vera e propria “squadra” di appassionati “beekeepers”, apicoltori urbani per passione.
Un hobby, quello dell’apicoltura in città, che trova sempre più estimatori anche a Londra, dove gli abitanti della City ospitano le api nei propri balconi e giardini, solidali con i piccoli insetti decimati in Gran Bretagna dalle malattie e dall'inquinamento. Ma le api “inglesi” volano anche nel cuore di Roma: a Villa Wolkonsky, residenza dell’ambasciatore della Gran Bretagna in Italia, vengono allevati due alveari che producono nettare nei giardini che li circondano, con l’obbiettivo di sfruttare il polline delle tante varietà di fiori e alberi da frutto che popolano gli spazi verdi della villa, far crescere il numero degli insetti per favorirne l’impollinazione, e ricordare l’importanza dei piccoli insetti per l’ambiente.
In Italia le api hanno anche una rete di città ad hoc, dove la qualità della vita è certificata dagli stessi insetti: sono le Città del Miele, ricche di primati e curiosità, come Ne, con il nome più corto al mondo, Sant’Alfio Etneo dove dimora da secoli il “castagno dei cento cavalli”, l’albero più antico e più grande d’Europa, e Casteldelfino che ospita il più esteso bosco d’Europa di pini cembri (l’Alevé), per citarne sono alcune. E, seppur per poco tempo e a causa del fenomeno della sciamatura – l’abbandono in gruppo di una colonia per formarne una nuova – le api non restano “insensibili” neppure ai tesori artistici del Belpaese: da Piazza San Babila a Milano, al Campanile di Giotto e Piazza della Signoria a Firenze, fino alla “sosta” in Via del Corso a Roma.