COLLE DI VAL D'ELSA. Un ordine del giorno in consiglio comunale, un'iniziativa pubblica e l'inizio della raccolta delle firme sul referendum. Sono queste le tre mosse del Partito democratico di Colle di Val d'Elsa in difesa della scuola pubblica, dopo l'approvazione del decreto Gelmini che prevede forti tagli all'istruzione primaria, all'università e alla ricerca. Nei giorni scorsi, infatti, il gruppo consiliare del Pd ha presentato un ordine del giorno che è stato approvato con l'astensione della lista civica "Insieme per Colle" ed il voto contrario di Forza Italia e Alleanza nazionale, mentre giovedì (6 novembre) alle ore 21 al Circolo Arci L'Agrestone è in programma l'iniziativa "E' in gioco il futuro del Paese. Contro i tagli della Gelmini. Difendiamo e rinnoviamo la scuola pubblica". All'appuntamento porteranno il proprio contributo Franco Ceccuzzi, deputato del Pd; Fiorenza Anatrini, assessore provinciale alla formazione e all'istruzione; Paolo Brogioni, sindaco di Colle di Val d'Elsa; Gabriele Marini, rappresentante sindacale della Cgil; Niccolò Guicciardini, di Generazione Democratica. L'iniziativa sarà presieduta da Fabio Panci, segretario del Pd di Colle di Val d'Elsa.
"Per il Partito Democratico – si legge nel testo dell'ordine del giorno – l'istruzione rappresenta un diritto fondamentale e inviolabile per ogni persona, in quanto permette la crescita della propria personalità, cultura e conoscenza. Il diritto all'istruzione deve essere garantito dallo Stato, nelle condizioni di pari opportunità e rispetto dei diritti di cittadinanza, attraverso la scuola pubblica, che deve essere non solo gratuita, ma anche dotata dei mezzi, delle risorse e delle professionalità necessarie al proprio funzionamento. Come Pd, siamo consapevoli che il nostro sistema formativo ha bisogno di percorsi di riforma per renderlo sempre più adeguato ai tempi, omogeneo al contesto europeo, in coerenza con la strategia europea di Lisbona".
"Il Governo Berlusconi – afferma Fabio Panci, segretario del Pd colligiano – sta smantellando la scuola pubblica. Dopo mesi dedicati al dibattito pubblico sull'uso del grembiule e sul voto in condotta, il Ministro Gelmini ha proposto, e ora approvato, tagli senza precedenti all'istituzione che dovrebbe formare i cittadini italiani del domani. Non si tratta di una riforma. Siamo di fronte ad un vero e proprio smantellamento privo di nuovi contenuti". "La vera questione – continua Panci – è che il Governo giudica la scuola un luogo di spreco e pensa che sia giusto tagliare fondi e progetti in un'istituzione che giudica secondaria nel nostro Paese. Noi, invece, pensiamo l'esatto opposto. In un'epoca di crisi economica e di insicurezza diffusa come quella in cui stiamo vivendo, la scuola è un valore sul quale investire per costruire i cittadini del futuro. Occorre, quindi, una grande mobilitazione per cercare di fermare il disastro proposto dal Governo. Sono a rischio istituti scolastici, anche nella nostra provincia. Ci saranno accorpamenti, tagli per insegnanti e personale ATA, il tempo pieno sarà a rischio estinzione, caleranno le ore in tutti i livelli scolastici ed il sostegno sarà peggiorato. La scuola sarà più povera, ma anche l'Italia sarà più povera. Noi ci mobiliteremo, e siamo convinti che saranno coinvolte le tante famiglie colligiane che vedranno colpito il futuro educativo dei loro figli, i tanti insegnanti considerati numeri in esubero, i tanti studenti che credono nel valore della conoscenza".
"Le proteste degli studenti, dei genitori, dei docenti e la richiesta dell'opposizione di una discussione vera in Parlamento – aggiunge Panci – non sono bastate a fermare il governo Berlusconi. L'arroganza del governo ha spinto il Pd a promuovere il referendum abrogativo e c'è un grande movimento pacifico e democratico che deve avere voce. Ora quella battaglia si trasferisce nelle piazze di tutti i Comuni e anche nella nostra a Colle di Val d'Elsa, dove, a partire dai prossimi giorni, ci organizzeremo per raccogliere le firme per il referendum contro il decreto Gelmini. Non sarà un referendum di partito, ma una grande iniziativa civile rivolta a tutto il mondo della scuola e a tutte le forze politiche. Sarà un grande esercizio di democrazia per dire 'no' a questa controriforma e per dire 'sì' a una riforma vera che garantisca a tutto il sistema dell'istruzione le risorse necessarie per competere con gli altri paesi europei".