CHIUSI. Partono i lavori del nuovo stadio di Chiusi, opera attesa da anni, da considerare un fiore all’occhiello dell’amministrazione Ceccobao: la prima pietra tra poche settimane alla Pania, nei pressi della zona industriale delle Biffe. L
’opera fa parte di complesso sportivo comunale che prevede parcheggi, tribune, pista d’atletica, un campo da calcio secondario e due per gli allenamenti, indispensabili per le varie squadre della Polisportiva Chiusi. Intanto sarà costruito lo stadio principale, sulla base di un progetto firmato dall’ingegner Carlo Rotellini per conto di un pool di studi professionali e aggiornato lo scorso anno, per un investimento che supera i 3 milioni di euro.
L’incarico della progettazione risale al 2005 ma tutto si era fermato per il famoso Patto di stabilità, che impedisce ai comuni di affrontare spese superiori alle entrate in bilancio: Chiusi avrebbe dovuto bloccare tutti gli altri lavori pubblici per fare solo un piccolo stralcio di quest’opera, dilatando al tempo stesso la realizzazione di infrastrutture indispensabili a tempi biblici. Insomma, il “Patto” frena gli investimenti con una logica che sfora nell’assurdo: impedire di fare un appalto, può significare far perdere i finanziamenti già pronti per realizzare un’opera. Questo il copione che sembrava già scritto per lo stadio, ma il Comune di Chiusi ha deciso di andare avanti comunque. Così si sono salvaguardati i lavori più importanti come quelli dei marciapiedi o dell’illuminazione pubblica, affrontando al tempo stesso, con una serie di meccanismi, una spesa di 2 milioni e 170 mila euro, utile per completare il secondo stralcio del primo lotto dello stadio. A sostegno dell’investimento il Comune ha acceso un mutuo per un impianto sportivo che non era più rinviabile. Del resto, attendere oltre avrebbe significato far lievitare i costi e rendere probabili adeguamenti a nuove normative.
Il 26 gennaio è prevista l’apertura buste della gara di appalto per la parte fondamentale dei lavori, dopo che sono stati investiti circa 250 mila euro tra progettazione e opere di sbancamento. A fine febbraio l’assegnazione del cantiere, che porterà alla realizzazione della tribuna principale con spogliatoi e servizi, del campo da calcio in erba secondo il sistema drenante “evergreen”, del blocco centrali tecnologiche. Circa 1500 gli spettatori che potranno sedersi sui gradoni in cemento, mentre una struttura prefabbricata con recinzione a norma ospiterà sul lato est gli spettatori ospiti. Diversi posti saranno destinati a portatori di handicap. Magazzino, palestra, infermeria saranno inseriti nella sottostruttura e un tunnel interrato consentirà l’accesso al campo di gioco, che sarà delimitato da specifiche lastre in vetro. Così, con un lavoro paziente, si arriverà nel giro di un tempo ragionevole a dare a Chiusi una struttura al passo con i tempi. L’attuale stadio è ormai chiuso dentro l’abitato: occupa uno spazio che la crescita urbanistica della cittadina, da sola, ha già delegato ad altre funzioni.
(Nella foto, un'immagine digitale del futuro stadio)
’opera fa parte di complesso sportivo comunale che prevede parcheggi, tribune, pista d’atletica, un campo da calcio secondario e due per gli allenamenti, indispensabili per le varie squadre della Polisportiva Chiusi. Intanto sarà costruito lo stadio principale, sulla base di un progetto firmato dall’ingegner Carlo Rotellini per conto di un pool di studi professionali e aggiornato lo scorso anno, per un investimento che supera i 3 milioni di euro.
L’incarico della progettazione risale al 2005 ma tutto si era fermato per il famoso Patto di stabilità, che impedisce ai comuni di affrontare spese superiori alle entrate in bilancio: Chiusi avrebbe dovuto bloccare tutti gli altri lavori pubblici per fare solo un piccolo stralcio di quest’opera, dilatando al tempo stesso la realizzazione di infrastrutture indispensabili a tempi biblici. Insomma, il “Patto” frena gli investimenti con una logica che sfora nell’assurdo: impedire di fare un appalto, può significare far perdere i finanziamenti già pronti per realizzare un’opera. Questo il copione che sembrava già scritto per lo stadio, ma il Comune di Chiusi ha deciso di andare avanti comunque. Così si sono salvaguardati i lavori più importanti come quelli dei marciapiedi o dell’illuminazione pubblica, affrontando al tempo stesso, con una serie di meccanismi, una spesa di 2 milioni e 170 mila euro, utile per completare il secondo stralcio del primo lotto dello stadio. A sostegno dell’investimento il Comune ha acceso un mutuo per un impianto sportivo che non era più rinviabile. Del resto, attendere oltre avrebbe significato far lievitare i costi e rendere probabili adeguamenti a nuove normative.
Il 26 gennaio è prevista l’apertura buste della gara di appalto per la parte fondamentale dei lavori, dopo che sono stati investiti circa 250 mila euro tra progettazione e opere di sbancamento. A fine febbraio l’assegnazione del cantiere, che porterà alla realizzazione della tribuna principale con spogliatoi e servizi, del campo da calcio in erba secondo il sistema drenante “evergreen”, del blocco centrali tecnologiche. Circa 1500 gli spettatori che potranno sedersi sui gradoni in cemento, mentre una struttura prefabbricata con recinzione a norma ospiterà sul lato est gli spettatori ospiti. Diversi posti saranno destinati a portatori di handicap. Magazzino, palestra, infermeria saranno inseriti nella sottostruttura e un tunnel interrato consentirà l’accesso al campo di gioco, che sarà delimitato da specifiche lastre in vetro. Così, con un lavoro paziente, si arriverà nel giro di un tempo ragionevole a dare a Chiusi una struttura al passo con i tempi. L’attuale stadio è ormai chiuso dentro l’abitato: occupa uno spazio che la crescita urbanistica della cittadina, da sola, ha già delegato ad altre funzioni.
(Nella foto, un'immagine digitale del futuro stadio)