Il progetto vuole favorire l’alimentazione corretta ed evitare gli sprechi alimentari
CHIANCIANO TERME. Dalla prima settimana di ottobre, in tutte le scuole di Chianciano Terme, dal nido di infanzia comunale alla scuola secondaria di primo grado, entra in vigore un nuovo menu, elaborato con l’obiettivo di promuovere un’alimentazione corretta e sostenibile e ridurre gli sprechi alimentari.
Già l’anno scorso, il Comune aveva aderito al progetto SOSTENIBILMENsE, promosso dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena nell’ambito del programma “Scoolfood” in collaborazione con Foodinsider.it e ANCI Toscana, al fine di perseguire con la mensa scolastica un fondamentale duplice obiettivo, educativo e nutrizionale.
Il lavoro congiunto dell’Ufficio Istruzione con il team multidisciplinare è stato volto a garantire un’alimentazione equilibrata, ma al contempo gradevole e apprezzabile, promuovere l’adozione di abitudini alimentari idonee a mantenere un buono stato di salute e ad assicurare la corretta crescita in età evolutiva, oltre a migliorare il livello qualitativo nel rispetto dei principi di sicurezza alimentare, privilegiare la sostenibilità ambientale attraverso l’utilizzo del biologico e della filiera corta e la riduzione degli sprechi in coerenza con quanto indicato nel Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il nuovo servizio mensa ottempererà a quanto disposto dai Criteri Ambientali Minimi per l’affidamento del Servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari.
Affidataria del servizio mensa è stata la Società CAMST che dovrà gestire nel prossimo quinquennio oltre 48.000 pasti per anno scolastico/educativo.
Il nuovo menu prevede l’utilizzo di prodotti locali quali pici e ricotta, pesce da acquacoltura biologica o pesca sostenibile, prodotti biologici quali uova, frutta, verdura e carne, prodotti DOP, di Specialità Tradizionale Garantita e legumi.
Con l’obiettivo non solo di recuperare le eccedenze, ma anche promuovere azioni di prevenzione e sensibilizzazione della cittadinanza alla limitazione dello spreco e al consumo consapevole, Camst attuerà il progetto “Io non Spreco”, mettendo in campo attività di educazione e informazione rivolte a bambini e finalizzate a incentivare il consumo del pasto. Saranno inoltre effettuate una rilevazione una settimana ogni trimestre, con supporto informatico e possibilità di elaborazione e consultazione dei dati, della quantità di scarto lasciato dai bambini sui tavoli suddiviso per le pietanze offerte nella giornata, e indagini di Customer Satisfaction a cadenza quadrimestrale, mirate a monitorare il gradimento dei piatti proposti e individuare eventuali pietanze non apprezzate.
Per ridurre il 99% di rifiuti da imballaggio di acqua e bevande e da trasporti, Camst ha messo a disposizione impianti allacciati alla rete idrica per l’erogazione di acqua a temperatura ambiente.
Sono inoltre in fase di definizione accordi con organizzazioni o istituzioni non lucrative di utilità sociale che effettuano, a fini umanitari, la distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari eccedenti e accordi con canili e gattili del territorio per la distribuzione del pane avanzato.
In aggiunta, Camst mette a disposizione di famiglie, insegnanti e amministrazione, un portale della ristorazione scolastica che semplificherà l’esperienza della refezione rendendo visibile il menu del giorno e del mese, insieme a contenuti multimediali di educazione alimentare.
L’assessore all’istruzione Laura Ballati commenta: “Abbiamo intrapreso un importante cammino per integrare, nei nostri servizi, obiettivi di miglioramento per noi strategicamente fondamentali nei quali crediamo e che sono diventati le linee guida del nostro operato. Insieme a Casmt e in collaborazione con Foodinsider.it e ANCI Toscana abbiamo posto a base delle nostre scelte gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in modo da effettuare non solo scelte responsabili, ma che siano sempre analizzate e verificate con indicatori che diano una chiave di lettura chiara e precisa sugli impatti positivi generati sulla comunità e sull’ambiente”.