COLLE VAL D'ELSA. Nei giorni scorsi dieci pellegrini francesi della “Grande Confraternita di San Marziale” della Diocesi di Limoges , che stanno percorrendo la via Francigena da Roma alla città francese capoluogo della regione del Limosino, si sono fermati alla Chiesa di San Marziale, a Gracciano, per partecipare alla Santa Messa e raccontare il loro cammino in venerazione del santo, patrono della città del cristallo e di Limoges. Subito dopo la Santa Messa i pellegrini sono ripartiti alla volta di San Gimignano.
I dieci pellegrini sono partiti alla volta di Roma lo scorso 22 febbraio e stanno percorrendo la Via Francigena verso la loro città con una media di venti chilometri al giorno. Il loro arrivo è previsto per il 16 aprile, nei giorni dedicati alla 71esima ostensione delle reliquie di San Marziale nella cattedrale della città in cui fu vescovo e patrono. La cerimonia solenne è in programma domenica 19 aprile, ma i festeggiamenti, che vengono celebrati ogni sette anni, andranno avanti con numerosi appuntamenti religiosi fino al mese di novembre.
“Il passaggio di questi pellegrini – afferma l’assessore al turismo Vito Pavia – ha rappresentato un'occasione unica per valorizzare la venerazione di San Marziale che unisce Limoges e Colle di Val d’Elsa e per riscoprire, ancora una volta, il valore spirituale eccezionale e affascinante legato alla Via Francigena. Le due città hanno tratti in comune anche sotto l’aspetto economico: se Colle di Val d’Elsa è conosciuta per il cristallo, Limoges lo è altrettanto per la ceramica di alta qualità. L’auspicio, pertanto, è che questo legame che si è instaurato partendo dal lato religioso, possa svilupparsi e crescere nei prossimi anni”.
Secondo la tradizione religiosa tramandata fino a oggi, San Marziale, confessore e vescovo missionario del terzo secolo, venne inviato in Francia da Pietro per evangelizzare i Galli. Accompagnato da due sacerdoti, si insediò nella sua probabile regione d'origine, a Limoges. Durante il viaggio, come racconta il vescovo Aureliano, suo successore, nella "Vita sancti Martialis", si fermò a Gracciano d'Elsa, nei pressi di Colle di Val d'Elsa, dove convertì gli abitanti. Qui, però, uno dei vescovi che lo accompagnava, Austricliniano, morì. Marziale tornò a Roma per dare la notizia a Pietro, che gli consegnò il proprio pastorale. Marziale tornò a Gracciano, sollevò la pietra tombale e depose il pastorale sul corpo di Austricliniano che si risvegliò. Il vescovo, poi, ripartì alla volta di Limoges con i suoi compagni di viaggio.
I dieci pellegrini sono partiti alla volta di Roma lo scorso 22 febbraio e stanno percorrendo la Via Francigena verso la loro città con una media di venti chilometri al giorno. Il loro arrivo è previsto per il 16 aprile, nei giorni dedicati alla 71esima ostensione delle reliquie di San Marziale nella cattedrale della città in cui fu vescovo e patrono. La cerimonia solenne è in programma domenica 19 aprile, ma i festeggiamenti, che vengono celebrati ogni sette anni, andranno avanti con numerosi appuntamenti religiosi fino al mese di novembre.
“Il passaggio di questi pellegrini – afferma l’assessore al turismo Vito Pavia – ha rappresentato un'occasione unica per valorizzare la venerazione di San Marziale che unisce Limoges e Colle di Val d’Elsa e per riscoprire, ancora una volta, il valore spirituale eccezionale e affascinante legato alla Via Francigena. Le due città hanno tratti in comune anche sotto l’aspetto economico: se Colle di Val d’Elsa è conosciuta per il cristallo, Limoges lo è altrettanto per la ceramica di alta qualità. L’auspicio, pertanto, è che questo legame che si è instaurato partendo dal lato religioso, possa svilupparsi e crescere nei prossimi anni”.
Secondo la tradizione religiosa tramandata fino a oggi, San Marziale, confessore e vescovo missionario del terzo secolo, venne inviato in Francia da Pietro per evangelizzare i Galli. Accompagnato da due sacerdoti, si insediò nella sua probabile regione d'origine, a Limoges. Durante il viaggio, come racconta il vescovo Aureliano, suo successore, nella "Vita sancti Martialis", si fermò a Gracciano d'Elsa, nei pressi di Colle di Val d'Elsa, dove convertì gli abitanti. Qui, però, uno dei vescovi che lo accompagnava, Austricliniano, morì. Marziale tornò a Roma per dare la notizia a Pietro, che gli consegnò il proprio pastorale. Marziale tornò a Gracciano, sollevò la pietra tombale e depose il pastorale sul corpo di Austricliniano che si risvegliò. Il vescovo, poi, ripartì alla volta di Limoges con i suoi compagni di viaggio.