Macchietti:
Contenere il consumo di suolo e tutelare la risorsa idrica. Contenere il consumo di nuovo suolo è una condizione prioritaria del Ptcp per raggiungere obiettivi di tutela paesistica, di salvaguardia ambientale e di efficienza insediativa. In particolare, il nuovo Ptcp esclude da ipotesi localizzative tutte le aree interessate da rischi idraulici, geologici e idrogeologici e impone di definire azioni di prevenzione e di adattamento rispetto agli interventi di mitigazione. Gli strumenti urbanistici, le politiche e i progetti pubblici e privati dovranno rispettare, tra gli altri, le condizioni previste dal Ptcp a tutela degli acquiferi; di prevenzione del rischio idraulico; a difesa dai rischi di dissesto e pericolosità sismica; a salvaguardia dei geositi e di contenimento degli inquinamenti. Vista l’importanza fondamentale della risorsa idrica, il nuovo Ptcp individua anche obiettivi di salvaguardia del sistema idrografico superficiale e degli acquiferi; di manutenzione di sponde, argini e opere idrauliche e introduce il divieto di ridurre i prelievi idrici di falda da acque superficiali attraverso l’innovazione nei cicli tecnologici e il riciclo delle acque reflue.
Pianificazione di area vasta, perequazione e qualità delle trasformazioni. Nel nuovo Ptcp tutto ruota attorno alla pianificazione di area vasta e alla perequazione territoriale, attraverso politiche coordinate fra Comuni aggregati a livello di Circondari e di SMaS. “L’obiettivo – spiega Macchietti – è quello di superare la dimensione comunale in senso stretto, tutelando il policentrismo insediativo: i Comuni possono così essere solidali, limitare il consumo di suolo, contrastare la dispersione e contenere la mobilità privata su gomma. Il Ptcp, in questo senso, punta ad introdurre meccanismi di sperimentazione in termini di perequazione urbanistica. Al di là dei termini, il concetto è molto semplice: si tratta di introdurre metodi che garantiscano un’equa distribuzione dei vantaggi e degli oneri derivanti dalla definizione dell’uso del suolo, in un rapporto fra soggetti pubblici e privati. Pensiamo, per esempio, al caso delle aree industriali o produttive di area vasta, dove si possono prevedere forme di redistribuzione e compensazione delle risorse”. In relazione alle trasformazioni edilizie nelle aree di pertinenza degli aggregati e dei beni storico-architettonici, saranno premiate qualità e coerenza delle trasformazioni: il principio cardine introdotto dal Ptcp è che la fattibilità o meno di un intervento sarà il risultato della sua valutazione.
Localizzazione delle medie e grandi distribuzioni di vendita. Sugli aspetti relativi alla localizzazione delle medie e grandi distribuzioni di vendita, il Ptcp prevede che la concertazione venga richiesta per gli insediamenti “di rilievo sovra comunale e di interesse provinciale” relativa ai diversi contesti e quindi non legata strettamente a parametri di superficie. “Il Ptcp – spiega Macchietti – non è conformativo, ma definisce indirizzi e criteri per la localizzazione degli insediamenti commerciali, stabilendo quali sono soggetti alla sola competenza comunale e quali, invece, devono essere oggetto di concertazione a livello di Consiglio direttivo d’area o di perequazione territoriale”.
Un nuovo quadro normativo di riferimento per il fotovoltaico. Il Ptcp, anche a seguito di alcune osservazioni avanzate, ha rivisto i contenuti e la disciplina in materia di installazione di impianti fotovoltaici, adeguandosi alla normativa regionale emanata dopo l’adozione del Piano. In particolare, il nuovo Ptcp contiene alcuni indirizzi e obiettivi in materia di energia alternativa che sono andati ad implementare le disposizioni regionali per gli aspetti relativi ai coni visivi e panoramici e alle aree comprese nelle Dop Igp. Queste proposte sono state recepite dalla Regione Toscana e compongono, oggi, il quadro normativo di riferimento per l’istallazione di nuovi impianti.
Limiti allo spandimento dei fanghi in agricoltura. Anche lo spandimento di fanghi derivanti dal trattamento di depurazione in agricoltura è stato un tema recepito all’interno del Piano. Il nuovo Ptcp conferma il divieto di spandimento nelle aree sensibili di classe 1, mentre per quelle di classe 2 rimanda allo specifico regolamento provinciale, che ne disciplina le modalità e i limiti finalizzati alla tutela della risorsa idrica, del paesaggio, delle sue emergenze – quali i siti Unesco, i Sir e le Anpil – e dei tracciati storici, quali la via Francigena.
Le politiche abitative coordinate dello SMaS. Lo SMaS – Schema Metropolitano area Senese (SMaS) – è il riferimento del Ptcp per le politiche urbanistiche coordinate dei Comuni di Siena, Monteriggioni, Asciano, Castelnuovo Berardenga, Monteroni e Sovicille. Nell’area dello SMaS, in virtù delle relazioni condizionanti di reciproco legame fra città capoluogo e comuni contermini, il nuovo Ptcp indica come necessarie “le azioni di copianificazione territoriale e urbanistica, anche con l’ausilio di strumenti perequativi, per coordinare politiche integrate relative alla crescita insediativa, produttiva e infrastrutturale e per la risoluzione delle problematiche connesse con l’area metropolitana senese”.