“Per la nostra regione – sottolinea Bezzini – c’è ancora una possibilità di recuperare almeno una piccola parte dei tagli ai trasferimenti statali che hanno penalizzato le province toscane più di tutte le altre per un’erronea interpretazione dei cosiddetti ‘consumi intermedi’ da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, che aveva ricompreso tra questi anche le spese sostenute dalle Province per funzioni trasferite o delegate dalle Regioni. La tabella, purtroppo stralciata dal decreto legge 35/2013 nel testo andato in prima lettura alla Camera e che prevedeva circa 26 milioni di euro di risorse recuperate per la Toscana, viene ripresa nella sostanza dalla versione del decreto all’esame del Senato con l’inserimento, all’articolo 10 comma 1 lettera b, di criteri che prevedono l’esclusione dalla base di calcolo dei consumi intermedi delle spese per formazione professionale, trasporto pubblico locale e raccolta di rifiuti solidi urbani”.
“Adesso – continua Bezzini – è fondamentale che i senatori eletti in Toscana si facciano garanti di questa formulazione, al fine di ottenere una più corretta riattribuzione di risorse alle Province ed evitando il ritorno a un’applicazione iniqua e sbagliata che potrebbe mettere a rischio servizi essenziali per i territori e penalizzare ulteriormente la nostra economia. Forse oggi non è così evidente, ma è su Comuni e Regione che si scaricherà il peso della mancanza di finanziamenti quando le Province verranno abolite. Se noi andiamo in dissesto finanziario, se non abbiamo risorse da investire, nessuno dovrà stupirsi del degrado e dei rischi per la sicurezza. Non chiedo una difesa delle Province – chiude Bezzini – ma dei cittadini e del loro diritto ad avere strade ed edifici scolastici sicuri. Mi auguro che i nostri senatori si impegnino per portare a casa un risultato da cui dipende l’operatività delle Province, il livello di servizio per i cittadini e il sostegno all’economia del territorio. Sarebbe un primo passo importante a cui, poi, dovrebbe seguire almeno una parziale riduzione dei tagli ai trasferimenti degli enti locali e l’allentamento del Patto di Stabilità”.