SIENA. Il Consiglio provinciale nella seduta di ieri [17 marzo] ha adottato il procedimento di revisione del Piano territoriale di coordinamento (Ptc) con il voto favorevole di Pd, La Sinistra, Idv, Rifondazione-Comunisti italiani, l’astensione dell’Udc e il voto contrario di Pdl e Lega Nord.
Il Ptc – come ha ricordato in apertura l’assessore Marco Macchietti – è un importante strumento di pianificazione che stabilisce gli obiettivi di tutela e uso corretto delle risorse naturali del nostro territorio, oltre a porre la Provincia come soggetto attivo tra il ricco tessuto delle autonomie comunali e l’ambito regionale, al fine di promuovere politiche integrate e strategiche di tutela e di sviluppo.
Dunque un atto fondamentale che – ha tenuto a sottolineare Antonio Falcone (Rifondazione-Comunisti italiani) – “valorizza il ruolo della stessa Provincia smentendo, anche in tal caso, coloro che, invece, le Province vorrebbero sopprimere”. A ulteriore sottolineatura di come il Ptc sia una garanzia per la salvaguardia del territorio, Falcone ha presentato una mozione dove si ribadiscono certi impegni da assumere rispetto alla tutela delle terre senesi con particolare riguardo a realtà quali le risorse termali, le aree naturali protette, i siti dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
Dai banchi del Pdl si sono espressi apprezzamenti sulla filosofia di fondo e sulle strategie che il Piano configura, ma, come ha detto Fabrizio Camastra “scarsa fiducia nelle forze di sinistra che lo dovranno attuare”, anche perché, ha affermato Massimo Mori, “quanto concretamente fatto fino ad oggi dalla sinistra ha pressoché smentito ciò che si enuncia nel documento”. Esistono quindi – lo ha ribadito Donatella Santinelli – seri dubbi sull’attuabilità del Piano che comunque, almeno sul piano teorico, “ha finalmente recepito le istanze più volte sollevate dai partiti di opposizione, dai diversi Comitati e da numerosi cittadini su tematiche legate alla tutela dell’ambiente”. Molto critico il giudizio di Gabor Rossi (Lega Nord) secondo cui “ci troviamo nuovamente dinanzi a parole scontate, a uno strumento già vecchio e superato in partenza, disatteso dai Comuni perché non sono obbligati a rispettarlo”.
Da parte di Antonio Giudilli (Idv) si è evidenziata “la ricchezza di contenuti e le ambizioni del Ptc, nonché, conseguentemente, il notevole impegno che è richiesto affinché gli esiti siano all’altezza degli intendimenti”. Mentre Angiolo Del Dottore (Udc) ha richiamato quanto “fondamentale, proprio ai fini dei risultati, debba essere il ruolo dei Comuni”.
Secondo Roberto Renai (La Sinistra), con il Ptc si apre una sfida importante e si offre “una lettura del territorio e delle sue complessità che vuole rispondere alle aspettative che nello stesso territorio si vanno manifestando”.
A detta dei consiglieri di maggioranza (lo hanno sottolineato Elisa Meloni e Marco Nasorri) “risulta abbastanza incomprensibile e incoerente la posizione del Pdl che afferma di condividere i contenuti espressi dal Piano, non approvandolo, però, per un pregiudizio di natura politica”. Probabilmente “non si è colto il valore innovativo di questo strumento che risponde certamente a delle scelte politiche ben precise attraverso cui vengono confermate le capacità di governo del territorio mostrate dalla sinistra” (Marileno Franci); è sfuggita la “sua valenza di sintesi e di tutela rispetto, magari, a forme tra sé svincolate di pianificazione” (Di Iacovo).
Si tratta, insomma – ha affermato Bezzini – “di un atto di programmazione lungimirante che contiene un’idea di sviluppo del nostro territorio, una sostenibilità dinamica, una volontà a tutelare e riprodurre eccellenze misurandosi con le trasformazioni in atto, attenti quindi alle realtà produttive, alle dinamiche di mercato e, allo stesso tempo, alle peculiarità delle nostre terre”. Oggi – ha concluso Bezzini – “si è votato, ci si è dichiarati d’accordo o no su questi programmi e volontà”.
Il Ptc – come ha ricordato in apertura l’assessore Marco Macchietti – è un importante strumento di pianificazione che stabilisce gli obiettivi di tutela e uso corretto delle risorse naturali del nostro territorio, oltre a porre la Provincia come soggetto attivo tra il ricco tessuto delle autonomie comunali e l’ambito regionale, al fine di promuovere politiche integrate e strategiche di tutela e di sviluppo.
Dunque un atto fondamentale che – ha tenuto a sottolineare Antonio Falcone (Rifondazione-Comunisti italiani) – “valorizza il ruolo della stessa Provincia smentendo, anche in tal caso, coloro che, invece, le Province vorrebbero sopprimere”. A ulteriore sottolineatura di come il Ptc sia una garanzia per la salvaguardia del territorio, Falcone ha presentato una mozione dove si ribadiscono certi impegni da assumere rispetto alla tutela delle terre senesi con particolare riguardo a realtà quali le risorse termali, le aree naturali protette, i siti dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
Dai banchi del Pdl si sono espressi apprezzamenti sulla filosofia di fondo e sulle strategie che il Piano configura, ma, come ha detto Fabrizio Camastra “scarsa fiducia nelle forze di sinistra che lo dovranno attuare”, anche perché, ha affermato Massimo Mori, “quanto concretamente fatto fino ad oggi dalla sinistra ha pressoché smentito ciò che si enuncia nel documento”. Esistono quindi – lo ha ribadito Donatella Santinelli – seri dubbi sull’attuabilità del Piano che comunque, almeno sul piano teorico, “ha finalmente recepito le istanze più volte sollevate dai partiti di opposizione, dai diversi Comitati e da numerosi cittadini su tematiche legate alla tutela dell’ambiente”. Molto critico il giudizio di Gabor Rossi (Lega Nord) secondo cui “ci troviamo nuovamente dinanzi a parole scontate, a uno strumento già vecchio e superato in partenza, disatteso dai Comuni perché non sono obbligati a rispettarlo”.
Da parte di Antonio Giudilli (Idv) si è evidenziata “la ricchezza di contenuti e le ambizioni del Ptc, nonché, conseguentemente, il notevole impegno che è richiesto affinché gli esiti siano all’altezza degli intendimenti”. Mentre Angiolo Del Dottore (Udc) ha richiamato quanto “fondamentale, proprio ai fini dei risultati, debba essere il ruolo dei Comuni”.
Secondo Roberto Renai (La Sinistra), con il Ptc si apre una sfida importante e si offre “una lettura del territorio e delle sue complessità che vuole rispondere alle aspettative che nello stesso territorio si vanno manifestando”.
A detta dei consiglieri di maggioranza (lo hanno sottolineato Elisa Meloni e Marco Nasorri) “risulta abbastanza incomprensibile e incoerente la posizione del Pdl che afferma di condividere i contenuti espressi dal Piano, non approvandolo, però, per un pregiudizio di natura politica”. Probabilmente “non si è colto il valore innovativo di questo strumento che risponde certamente a delle scelte politiche ben precise attraverso cui vengono confermate le capacità di governo del territorio mostrate dalla sinistra” (Marileno Franci); è sfuggita la “sua valenza di sintesi e di tutela rispetto, magari, a forme tra sé svincolate di pianificazione” (Di Iacovo).
Si tratta, insomma – ha affermato Bezzini – “di un atto di programmazione lungimirante che contiene un’idea di sviluppo del nostro territorio, una sostenibilità dinamica, una volontà a tutelare e riprodurre eccellenze misurandosi con le trasformazioni in atto, attenti quindi alle realtà produttive, alle dinamiche di mercato e, allo stesso tempo, alle peculiarità delle nostre terre”. Oggi – ha concluso Bezzini – “si è votato, ci si è dichiarati d’accordo o no su questi programmi e volontà”.