di Alessandra Siotto
SIENA. Continua la protesta studentesca nelle scuole superiori e nelle facoltà senesi. Dopo la grande affluenza alla manifestazione universitaria e alla fiaccolata dei sindacati di giovedì 23, alcuni studenti universitari si chiedono se sia il caso di sospendere l'attività didattica. Infatti per quanto riguarda l'ateneo di Siena, sono occupate aule a Economia, Giurisprudenza, Scienze Politiche e al rettorato, ma la protesta si è svolta sempre senza interrompere il regolare svolgimento delle lezioni e tutte le normali attività dell'università. Molti studenti pensano che, per dare maggior valore alla protesta, sarebbe più opportuno "occupare, nel vero senso della parola, le facoltà e bloccare la didattica, come stanno già facendo altre facoltà in molte città italiane, tra cui Roma e Pisa".
In particolare, secondo alcuni ragazzi, alla facoltà di Ingegneria sarebbero "i ricercatori e i docenti precari a spingere per il blocco della didattica, perchè preoccupati per la loro situazione".
Tuttavia non tutti sono favorevoli a quest'idea: "non si può – dice un ragazzo – impedire, a chi lo vuole, di fare lezione, ci pensano già Berlusconi e la Gelmini a ledere il nostro diritto allo studio".
Da un lato c'è chi vede rimanere inascoltate le proprie richieste da parte del governo e vorrebbe usare il blocco della didattica come ulteriore forma di protesta. Dall'altro c'è chi, invece, propone di continuare così, con le lezioni all'aperto, le manifestazioni, la sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Senza dimenticare che ci sono altri del tutto contrari alla protesta.
Saranno gli studenti riuniti in assemblea a decidere, nei prossimi giorni, quale piega prenderà la protesta a Siena e se bloccare la didattica in alcune facoltà.