di Augusto Mattioli
SIENA. Sciopero con corteo questa mattina a Siena contro la politica scolastica del governo Berlusconi, di cui si è fatta paladina il ministro dell’istruzione Gelmini.
In gran parte delle scuole superiori della città e della provincia le lezioni non si sono tenute, mentre un nutrito gruppo di studenti, tra i seicento e i settecento circa, provenienti anche dalla Val d’Elsa e dalla Val di Chiana, ha dato vita ad una manifestazione molto colorita, molto allegra e con tanta musica ad alto volume per le strade del centro storico. Il corteo ha provocato anche non pochi disagi alla circolazione, particolarmente intensa nelle ore di carico e scarico delle merci. Gli slogan che si possono citare (non sono mancati quelli particolarmente critici nei confronti di Berlusconi e della ministra), hanno sottolineato la difesa della scuola pubblica, la qualità della stessa, i tagli all’occupazione previsti dalla riforma, la difficile situazione dell’università italiana. Di cui un volantino annunciava la scomparsa la cui salma vi si legge “sarà venduta ad una fondazione di diritto privato”. Alcuni slogan hanno avuto il merito dell’ironia come “Prima la Moratti, oggi la Gelmini, ma cosa vi abbiamo fatto?” o “la scuola di ieri (con chiaro riferimento al grembiulino nelle elementari, al voto di condotta o al maestro unico, sempre alle elementari) per gli studenti di domani è impossibile”.
Una manifestazione dalla chiara impronta di sinistra e con slogan arrivati dal “mitizzato” sessantotto come "El pueblo unido …” con quel che segue, ma che si è svolta tutto senza particolari tensioni. Probabili nei prossimi giorni altre iniziative di protesta. Stamattina in piazza c’era anche una rappresentanza della Cgil.
“Questa mattina abbiamo voluto partecipare alla bellissima ed affollata manifestazione promossa dagli studenti per condividere con loro i principi ed i valori di una scuola pubblica, qualificata ed universale – sottolinea in una nota Claudio Vigni, segretario provinciale della Cgil -. Siamo al fianco di studenti, genitori, insegnanti e personale non insegnante che si battono contro le scelte del Ministro Gelmini e del Governo che portano a dequalificare la scuola e l’università pubblica favorendo lo sviluppo parallelo di quelle private. Scuole e università private per i ricchi e di serie B per i meno abbienti, a partire dai figli di operai ed impiegati. Un ritorno al passato – puntualizza il sindacalista -, per la verità mai realmente sconfitto, in cui se sei ricco puoi avere migliori condizioni ed opportunità e se sei povero dovrai continuare nella strada dei tuoi genitori senza nessuna possibilità di mobilità sociale”.
Nella manifestazione sono entrati anche un centinaio di studenti universitari, che ha fatto il giro di alcune facoltà al fine di informare gli studenti riguardo alla mobilitazione in corso.
"E' importante in questo momento soprattutto fare informazione – dice Filippo, dell'assemblea permanente – e che si allarghi la partecipazione atutte le componenti della comunità accademica, ai dottorandi, ai precari e anche ai docenti, per costruire insieme le prossime mobilitazioni". Gli studenti dell'assemblea permanente danno appuntamento per martedì alle ore 17 in aula magna storica al Rettorato.
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