FIRENZE. “Assoluta urgenza di approvazione e grande riscontro sociale caratterizzano la nuova normativa sulla caccia”, dice Claudio Martini rivolto alla commissione Agricoltura del Consiglio regionale. La commissione ha avviato oggi (21 ottobre), l’esame delle proposte di legge presentate dalla Giunta regionale e illustrate dallo stesso presidente Martini.
Il presidente della commissione Agricoltura, Aldo Manetti (Prc) ha comunicato che le consultazioni si terranno lunedì 9 novembre. “L’elemento caratterizzante − spiega Martini − è la risposta alla nuova emergenza determinata dalla proliferazione di ungulati, principalmente cinghiali. Una emergenza che sta producendo allarme sociale, con esemplari che ormai arrivano ad addentrarsi nei centri abitati, con un incremento di incidenti anche gravi, e danni economici ingenti”.
Il nuovo testo di legge, prosegue il presidente della Giunta regionale, “rimette a posto l’impianto normativo, responsabilizza le Province, pur prevedendo la possibilità di surroga nei casi necessari”. Nel complesso, “mostra la capacità delle istituzioni di capire che è nata una nuova emergenza e che c’è bisogno di una risposta straordinaria. Ci sono tutte le condizioni per un approdo con ampio consenso, il lavoro di concertazione è stato intenso, anche se sulla caccia, nella nostra Regione, non si riesce mai a mettere tutti d’accordo”.
La proposta di legge si occupa anche di pianificazione del territorio, programmazione a fini faunistici e venatori, ambiti territoriali di caccia, istituti faunistici a gestione pubblica e privata, forme di tutela e controllo della fauna, sicurezza nell’esercizio venatorio. Prevede l’istituzione di una commissione consultiva regionale e di un osservatorio su territorio, danni alle coltivazioni agricole, immissioni, stime, abbattimenti, miglioramenti ambientali. Viene definita la natura giuridica degli Atc (Ambiti territoriali di caccia), e sono stabilite norme più precise in merito alla formazione degli addetti e alla sicurezza dell’esercizio venatorio. Si prevedono l’allungamento del periodo cacciabile del cinghiale, l’ampliamento del periodo per il completamento dei piani di abbattimento, l’allenamento e addestramento dei cani da caccia sul territorio a caccia programmata riservato agli iscritti ai singoli Atc, l’obbligo di segnare sul tesserino venatorio regionale i capi di selvaggina migratoria subito dopo l’abbattimento, l'introduzione dell’obbligo di usare abbigliamento ad alta visibilità nelle battute di caccia al cinghiale.