“Di fronte ad una accelerazione delle dinamiche di mercato verso aggregazioni sempre più ampie – ha affermato Moretti – stanno maturando anche i tempi istituzionali previsti dalle leggi nazionali e regionali e le sei aziende hanno ben chiaro le criticità ma anche i punti di forza del loro ambizioso progetto. Tra le criticità vi è certamente l'assetto istituzionale delle Comunità d'ambito non ancora effettivamente operativa e i processi di decisione degli enti locali circa l’oggetto dell’affidamento e il posizionamento delle pubbliche amministrazione rispetto ai processi di aggregazione industriale. Fra i punti di forza, la determinazione dimostrata dalla regione nel perseguire gli obiettivi dettati dalla legge regionale e l'altrettanta volontà di seguirne le traiettorie virtuose da parte delle sei aziende”.
Il radicamento sul territorio e la capacità gestionale dimostrata dalle aziende di Progetto6 di offrire una interfaccia a cittadini e sindacati per una evoluzione dei servizi sostenibile a livello ambientale, sociale ed economico è una carta che può essere giocata da un rinnovato “agire collettivo” nell’interesse delle comunità. A questo richiamo hanno risposto positivamente tutti i numerosi sindacalisti intervenuti che, anzi, hanno sollecitato a tradurre il più velocemente possibile i progetti in pratiche operative e a non dimenticare che il problema dei rifiuti è ben più ampio di quello solitamente circoscritto ai rifiuti urbani. In sintesi, è stato sottolineato che il problema della produzione dei rifiuti speciali e pericolosi, viste le sue dimensioni quantitative ma anche di tipo qualitativo, non può più essere sottaciuto, né relegato agli allarmi delle conferenze stampa che denunciano pratiche opache nell'esportare più della metà della loro produzione all'esterno della regione.
Il tema delle raccolte differenziate, che è punto centrale nella gestione dei rifiuti urbani, è stato affermato, non può più far indulgere alla rimozione delle necessità impiantistiche, sia al servizio della loro valorizzazione, sia al servizio di un offerta di trattamento-smaltimento dei rifiuti tutti: speciali compresi. E il tema della difesa delle basi occupazionali e della ulteriore qualificazione delle maestranze già operative nelle aziende delle tre province è stato inquadrato proprio rispetto a questi obiettivi di salvaguardia e di sviluppo dell'occupazione da parte dell’Amministratore Delegato di Sienambiente Marco Buzzichelli, che ha ricordato come il contesto socio-politico pretende velocità ma anche attenzione e prudenza. “L’esito della gara non è e non sarà garantito – ha detto Buzzichelli – l’unica garanzia che abbiamo è nelle nostre mani e nella nostra volontà di mettere a valore l’esperienza e la conoscenza dei territori attraverso la messa in pratica del fare sistema fra cittadini, parti sociali e imprese”.