SIENA. Un aggiornamento di percorso tra le aziende attive nella gestione dei rifiuti in Toscana meridionale, ed i rispettivi soci pubblici. E’ quello che si è svolto nei giorni scorsi nei pressi dell’impianto di selezione e compostaggio di Pian delle Cortine (Asciano), presenti gli amministratori di Sienambiente e delle altre cinque aziende (Aisa, Casentino Servizi, CSA, CSAI, e Coseca) attualmente attive nell’area del nuovo Macro-Ato rifiuti, che comprende le province di Siena, Arezzo e Grosseto.
I rappresentanti dei comuni hanno così preso visione del “Progetto sei”, ovvero del piano di lavoro condiviso tra le aziende per arrivare alla candidatura a gestore unico per i servizi di igiene urbana dell’area. Il portavoce Mauro Moretti (CSAI di Terranova Bracciolini) ha introdotto l’incontro mettendo in evidenza come, oramai, le dinamiche di mercato e quelle normative facciano un tutt’uno con l’esigenza di accelerare i processi di aggregazione dei servizi pubblici e fra questi, in particolare, di quelli relativi alla gestione dei rifiuti. L’industrializzazione imposta dagli obiettivi di raccolta differenziata, nonché la necessità di dare risposte alla ingente massa dei rifiuti speciali(pari a quattro volte gli urbani), impone un salto di qualità sia organizzativa che impiantistica, che nelle aziende del Nord Italia è già stato praticato.
Secondo i partecipanti al Progetto Sei, l’obiettivo di competere alla pari nella futura gara per l’assegnazione del gestore unico dell’Ato sud Toscana è reso possibile, oltre che dalle diverse ma significative esperienze già maturate, dal radicamento sul territorio e dal rapporto consolidato con i cittadini; due aspetti che rappresentano un patrimonio di inestimabile valore. Sostenibilità economica, sociale e ambientale sono i tre riferimenti del piano di lavoro.
Gli amministratori si sono soffermati anche sulle difficoltà dell’attuale fase politico-amministrativa, che deve fare contemporaneamente i conti con la crisi economica, l’evoluzione normativa non sempre di chiara lettura e la necessità di operare promuovendo trasparenza e partecipazione dei cittadini.
“Alternative a questo progetto-processo – ha affermato il portavoce Moretti nelle sue conclusioni – non ce ne sono, se non quella di abdicare ad uno scenario che priverebbe i territori interessati di un rapporto virtuoso fra istituzioni, imprese e cittadini”. L’incontro ha riscontrato la piena condivisione degli intenti da parte di tutti gli intervenuti.