SIENA. Repubblica, il potente giornale fondato da Scalfari, lo stesso che nelle sue pagine spesso accoglie le proteste ambientaliste del professor Alberto Asor Rosa e che di conseguenza mostra un sempre maggior interesse nei confronti del territorio senese, oggi si schiera apertamente contro l'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano.
Dalle pagine cartacee come dal sito online, si riporta in sintesi la nascita del progetto, l'entrata del Fondo Galaxy tra i soci e l'ambizioso ampliamento dello scalo senese – dai 70 ai 90 voli giornalieri entro il 2020 – nato negli anni '30 con pura funzione militare ed oggi paurosamente in deficit.
Giovanni Valentini, questa la firma del pezzo, non usa mezze misure e paragona il progetto di ampliamento di Ampugnano all'ipotesi assurda di "aprire una pista d'atterraggio in via dei Fori Imperiali, tra il Colosseo e piazza Venezia, a Roma; oppure, a installare un eliporto in piena piazza del Duomo, a Milano. Un'offesa al paesaggio e alla natura, insomma. Una minaccia per l'ambiente e per la salute della popolazione locale".
Dunque, nessun apprezzamento per questa scelta, nata da una operazione di passaggio pubblico-privato "tutt'altro che trasparente" come la definisce Valentini e come ormai da oltre un anno sostengono a gran voce i sostenitori del comitato contro l'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano.
Pare adesso che a voler prendere le parti dei cittadini, dopo svariati incontri più o meno istituzionali, sia lo stesso assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti, il quale nella seduta del Consiglio del 16 settembre scorso abbia chiarito l'indirizzo dell'organo di cui fa parte. In sostanza la Regione ha ribadito che la rete aeroportuale della Toscana fa perno sugli scali di Firenze e Pisa. Neppure citato Ampugnano.
A fare direttamente riferimento al progetto senese ci ha pensato Conti che ha chiarito come sia il caso di farla finita con questa "sbornia aeruportuale" che ha contagiato anche la Toscana.
Il riferimento è diretto non solo ad Ampugnano ma anche ad altri progetti di ampliamento che toccano Grosseto prima ed Arezzo poi.
In un momento di crisi generale delle compagnie aeree – Alitalia in testa – e degli scali aeroportuali pensare di potenziare il traffico aereo (ai danni di quello ferroviario sempre più abbadonato e di quello stradale ferito da continui e protratti "lavori in corso") viene considerato un vero errore tattico oltre che un . Per le istituzioni pubbliche, soprattutto ed in questo preciso caso anche per Galaxy che è una partecipata dalla Cassa depositi e prestiti, ovvero da soldi pubblici.
Il giornalista di Repubblica chiude il pezzo con una certezza; per il momento il progetto di Ampugnano appare affossato. Non si parla più di mastodontici lavori ma di un leggero allungamento della pista – appena 107 metri – per renderla idonea all'atterraggio e decollo di piccoli aerobus da 40 – 60 posti.
Un progetto da appena 20milioni di euro.
Dal sito del Comitato contro l'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano si segue costantemente la situazione. Non solo quella relativa allo scalo di Siena.
In queste ore, all'attenzione resta anche la crisi finanziaria dell'ateneo. E, proprio a commento di questa notizia, uno dei tanti commenti riporta una simpatica ipotesi: "La cifra che manca all'Universita' e' esattamente la somma che la Fondazione MPS sembra aver dato alla Cassa Depositi e Prestiti da dare a Galaxy da spendere per l'aeroporto di Ampugnano! Non sarebbe piu' importante sostenere l'universita' che l'aeroportino fallimentare che sara' sempre un buco nero? L'universita' ha sicuramente plusvalenze economiche e sociali maggiori!".
Z.R.
Dalle pagine cartacee come dal sito online, si riporta in sintesi la nascita del progetto, l'entrata del Fondo Galaxy tra i soci e l'ambizioso ampliamento dello scalo senese – dai 70 ai 90 voli giornalieri entro il 2020 – nato negli anni '30 con pura funzione militare ed oggi paurosamente in deficit.
Giovanni Valentini, questa la firma del pezzo, non usa mezze misure e paragona il progetto di ampliamento di Ampugnano all'ipotesi assurda di "aprire una pista d'atterraggio in via dei Fori Imperiali, tra il Colosseo e piazza Venezia, a Roma; oppure, a installare un eliporto in piena piazza del Duomo, a Milano. Un'offesa al paesaggio e alla natura, insomma. Una minaccia per l'ambiente e per la salute della popolazione locale".
Dunque, nessun apprezzamento per questa scelta, nata da una operazione di passaggio pubblico-privato "tutt'altro che trasparente" come la definisce Valentini e come ormai da oltre un anno sostengono a gran voce i sostenitori del comitato contro l'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano.
Pare adesso che a voler prendere le parti dei cittadini, dopo svariati incontri più o meno istituzionali, sia lo stesso assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti, il quale nella seduta del Consiglio del 16 settembre scorso abbia chiarito l'indirizzo dell'organo di cui fa parte. In sostanza la Regione ha ribadito che la rete aeroportuale della Toscana fa perno sugli scali di Firenze e Pisa. Neppure citato Ampugnano.
A fare direttamente riferimento al progetto senese ci ha pensato Conti che ha chiarito come sia il caso di farla finita con questa "sbornia aeruportuale" che ha contagiato anche la Toscana.
Il riferimento è diretto non solo ad Ampugnano ma anche ad altri progetti di ampliamento che toccano Grosseto prima ed Arezzo poi.
In un momento di crisi generale delle compagnie aeree – Alitalia in testa – e degli scali aeroportuali pensare di potenziare il traffico aereo (ai danni di quello ferroviario sempre più abbadonato e di quello stradale ferito da continui e protratti "lavori in corso") viene considerato un vero errore tattico oltre che un . Per le istituzioni pubbliche, soprattutto ed in questo preciso caso anche per Galaxy che è una partecipata dalla Cassa depositi e prestiti, ovvero da soldi pubblici.
Il giornalista di Repubblica chiude il pezzo con una certezza; per il momento il progetto di Ampugnano appare affossato. Non si parla più di mastodontici lavori ma di un leggero allungamento della pista – appena 107 metri – per renderla idonea all'atterraggio e decollo di piccoli aerobus da 40 – 60 posti.
Un progetto da appena 20milioni di euro.
Dal sito del Comitato contro l'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano si segue costantemente la situazione. Non solo quella relativa allo scalo di Siena.
In queste ore, all'attenzione resta anche la crisi finanziaria dell'ateneo. E, proprio a commento di questa notizia, uno dei tanti commenti riporta una simpatica ipotesi: "La cifra che manca all'Universita' e' esattamente la somma che la Fondazione MPS sembra aver dato alla Cassa Depositi e Prestiti da dare a Galaxy da spendere per l'aeroporto di Ampugnano! Non sarebbe piu' importante sostenere l'universita' che l'aeroportino fallimentare che sara' sempre un buco nero? L'universita' ha sicuramente plusvalenze economiche e sociali maggiori!".
Z.R.