di Augusto Mattioli
SIENA. Dei veri specialisti, attenti perfino a mettersi le cicche di sigarette in tasca per evitare di essere individuati dagli esami del dna. Per questo la polizia non ha nascosto la propria soddisfazione quando è riuscita ad arrestare in flagranza di reato gli autori del furto al bar Pedrocchino dell’altro ieri (che ha fruttato 5000 euro) dei due furti al bar tabacchino di Via Vittorio Veneto, il Prosperino caffè (130 mila euro il valore della razzia) il 19 dicembre dello scorso anno e il 21 gennaio, e del tentato furto, il 4 marzo, al Centro market lo Stellino andato a vuoto perché era suonato un allarme.
I due arrestati si chiamano Marco Mucci, 54 anni, senese, e Roberto Mateu di 50 anni, origini sarde ma residente a Bucine in provincia di Arezzo. Denunciata invece la convivente di Mucci. A quanto pare era lei a portare i due uomini con l’auto nella zona del colpo programmato e andare a riprenderli con il bottino.
La polizia è arrivata a loro grazie alle immagini di una telecamera piazzata nei pressi del Prosperino caffè con l’individuazione della targa di un’auto utilizzata dai ladri. Indagini durate alcuni mesi. Secondo quanto ha detto in conferenza stampa questa mattina (10 marzo) il capo della Mobile Sabatino Fortunato i due uomini programmavano i loro colpi avendo poi la sicurezza di poter piazzare la merce rubata: marche da bollo, sigarette, e altro genere di refurtiva. Insomma dei professionisti, che per prudenza utilizzavano anche cellulari intestati a cinesi di Prato, che peraltro sono caduti nella trappola della polizia.
C’è stato un problema con Mateu che, mentre era intanto l’altra notte a fare il colpo al Pedrocchino, è stato scoperto ed ha tentato di darsi alla fuga. Si è fermato soltanto quando un poliziotto ha sparato un colpo di pistola in aria a scopo intimidatorio. Le indagini continuano per individuare i ricettatori della merce rubata e se i due siano responsabili di altri episodi del genere.
A margine della conferenza stampa una precisazione del questore Massimo Bontempi sulla notizia dell’operazione che un quotidiano locale è riuscito ad anticipare con molti particolari. Nella convocazione della conferenza stampa Bontempi aveva chiesto un riserbo sulla notizia per motivi investigativi. “La nostra richiesta aveva una motivazione. Avevamo motivi per non dare la notizia in pompa magna. Mi scuso con i giornalisti che si sono trattenuti dal dare notizia in maniera particolareggiata”. Occorre dire però che quanto riportato dal quotidiano, il cui cronista ha fatto il proprio mestiere, non si discosta da quanto è stata poi detto in conferenza stampa.
SIENA. Dei veri specialisti, attenti perfino a mettersi le cicche di sigarette in tasca per evitare di essere individuati dagli esami del dna. Per questo la polizia non ha nascosto la propria soddisfazione quando è riuscita ad arrestare in flagranza di reato gli autori del furto al bar Pedrocchino dell’altro ieri (che ha fruttato 5000 euro) dei due furti al bar tabacchino di Via Vittorio Veneto, il Prosperino caffè (130 mila euro il valore della razzia) il 19 dicembre dello scorso anno e il 21 gennaio, e del tentato furto, il 4 marzo, al Centro market lo Stellino andato a vuoto perché era suonato un allarme.
I due arrestati si chiamano Marco Mucci, 54 anni, senese, e Roberto Mateu di 50 anni, origini sarde ma residente a Bucine in provincia di Arezzo. Denunciata invece la convivente di Mucci. A quanto pare era lei a portare i due uomini con l’auto nella zona del colpo programmato e andare a riprenderli con il bottino.
La polizia è arrivata a loro grazie alle immagini di una telecamera piazzata nei pressi del Prosperino caffè con l’individuazione della targa di un’auto utilizzata dai ladri. Indagini durate alcuni mesi. Secondo quanto ha detto in conferenza stampa questa mattina (10 marzo) il capo della Mobile Sabatino Fortunato i due uomini programmavano i loro colpi avendo poi la sicurezza di poter piazzare la merce rubata: marche da bollo, sigarette, e altro genere di refurtiva. Insomma dei professionisti, che per prudenza utilizzavano anche cellulari intestati a cinesi di Prato, che peraltro sono caduti nella trappola della polizia.
C’è stato un problema con Mateu che, mentre era intanto l’altra notte a fare il colpo al Pedrocchino, è stato scoperto ed ha tentato di darsi alla fuga. Si è fermato soltanto quando un poliziotto ha sparato un colpo di pistola in aria a scopo intimidatorio. Le indagini continuano per individuare i ricettatori della merce rubata e se i due siano responsabili di altri episodi del genere.
A margine della conferenza stampa una precisazione del questore Massimo Bontempi sulla notizia dell’operazione che un quotidiano locale è riuscito ad anticipare con molti particolari. Nella convocazione della conferenza stampa Bontempi aveva chiesto un riserbo sulla notizia per motivi investigativi. “La nostra richiesta aveva una motivazione. Avevamo motivi per non dare la notizia in pompa magna. Mi scuso con i giornalisti che si sono trattenuti dal dare notizia in maniera particolareggiata”. Occorre dire però che quanto riportato dal quotidiano, il cui cronista ha fatto il proprio mestiere, non si discosta da quanto è stata poi detto in conferenza stampa.