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SIENA. Un incontro per celebrare degnamente – con riflessione e quindi con maggiore consapevolezza – la Giornata Internazionale contro la Violenza alle Donne.
Per l'occasione, 4 dirigenti della Questura di Siena accompagnate dalle colleghe della Squadra Mobile e dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno incontrato questa mattina (25 novembre) gli studenti dell’Istituto Superiore “Caselli”. Una scelta non casuale tra gli istituti superiori senese: infatti, al Caselli, gli iscritti sono per il 65% ragazze. Del resto, il tema che si è affrontato interessa molto la sfera femminile: il tipo di violenza preso in considerazione dai relatori dell'incontro, può assumere svariate forme ed ha sempre, come vittima predestinata, "l'altra metà del cielo".![](https://www.ilcittadinoonline.it/img_art/279.jpg)
La riunione, che si è svolta nell’Aula Magna della scuola, è stata introdotta dal Questore di Siena, Massimo Bontempi, alla presenza del vice Provveditore agli Studi, Anna Maria Timitilli e della Preside, Fiora Pianigiani.Le donne – poliziotto hanno illustrato ai giovani le varie tipologie di violenza che possono riguardare il mondo femminile, categoria di persone che spesso viene considerata indifesa e più vulnerabile: abusi che possono verificarsi dentro e fuori dalle mura domestiche, sui luoghi di lavoro, per strada. Nelle forme più gravi la violenza può manifestarsi come schiavitù, come nei casi di donne comprate per costringerle alla prostituzione o anche, in maniera più subdola, nelle ipotesi di matrimoni forzati.Un'altra faccia della violenza, che oggi si sta diffondendo sempre più è lo “stalking”, caratterizzato da atti persecutori, commessi in genere da ex mariti, ex conviventi o ex fidanzati, ma anche da estranei o conoscenti, che consiste “nel porre in essere minacce reiterate o molestie con atti tali da creare nella vittima un perdurante stato di ansia o paura o un fondato timore per l’incolumità propria o di una persona legata da una relazione affettiva o a costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita”.L’incontro di questa mattina ha rappresentato un’occasione importante per riflettere sul tema insieme ai giovani ma non l’unico. Al riguardo, infatti, la Questura di Siena, ha già aderito ai corsi di formazione, organizzati dalla Provincia sia in città che in Valdichiana, a partire dal mese di novembre e che termineranno a febbraio del prossimo anno, inviando propri rappresentanti, anche operanti nei Commissariati di Pubblica Sicurezza, per trattare della presa in carico di donne vittime di maltrattamenti e violenza.Ai seminari, diretti agli operatori, sanitari e sociali, delle Forze dell’Ordine, degli Enti Locali, della Prefettura, delle associazioni, delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni scolastiche, verranno affronta
ti temi come la valutazione della pericolosità ed il rischio di recidiva, i percorsi di reinserimento e gli interventi specifici, quali il sostegno psicologico, psicosociale e legale, senza trascurare lo studio del quadro normativo, a livello europeo nazionale e regionale.
Per l'occasione, 4 dirigenti della Questura di Siena accompagnate dalle colleghe della Squadra Mobile e dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno incontrato questa mattina (25 novembre) gli studenti dell’Istituto Superiore “Caselli”. Una scelta non casuale tra gli istituti superiori senese: infatti, al Caselli, gli iscritti sono per il 65% ragazze. Del resto, il tema che si è affrontato interessa molto la sfera femminile: il tipo di violenza preso in considerazione dai relatori dell'incontro, può assumere svariate forme ed ha sempre, come vittima predestinata, "l'altra metà del cielo".
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La riunione, che si è svolta nell’Aula Magna della scuola, è stata introdotta dal Questore di Siena, Massimo Bontempi, alla presenza del vice Provveditore agli Studi, Anna Maria Timitilli e della Preside, Fiora Pianigiani.Le donne – poliziotto hanno illustrato ai giovani le varie tipologie di violenza che possono riguardare il mondo femminile, categoria di persone che spesso viene considerata indifesa e più vulnerabile: abusi che possono verificarsi dentro e fuori dalle mura domestiche, sui luoghi di lavoro, per strada. Nelle forme più gravi la violenza può manifestarsi come schiavitù, come nei casi di donne comprate per costringerle alla prostituzione o anche, in maniera più subdola, nelle ipotesi di matrimoni forzati.Un'altra faccia della violenza, che oggi si sta diffondendo sempre più è lo “stalking”, caratterizzato da atti persecutori, commessi in genere da ex mariti, ex conviventi o ex fidanzati, ma anche da estranei o conoscenti, che consiste “nel porre in essere minacce reiterate o molestie con atti tali da creare nella vittima un perdurante stato di ansia o paura o un fondato timore per l’incolumità propria o di una persona legata da una relazione affettiva o a costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita”.L’incontro di questa mattina ha rappresentato un’occasione importante per riflettere sul tema insieme ai giovani ma non l’unico. Al riguardo, infatti, la Questura di Siena, ha già aderito ai corsi di formazione, organizzati dalla Provincia sia in città che in Valdichiana, a partire dal mese di novembre e che termineranno a febbraio del prossimo anno, inviando propri rappresentanti, anche operanti nei Commissariati di Pubblica Sicurezza, per trattare della presa in carico di donne vittime di maltrattamenti e violenza.Ai seminari, diretti agli operatori, sanitari e sociali, delle Forze dell’Ordine, degli Enti Locali, della Prefettura, delle associazioni, delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni scolastiche, verranno affronta
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L’impegno e la sensibilità della Polizia di Stato nei confronti dell’universo femminile, del resto, non è un fatto nuovo; già nel 1959, infatti, l’allora Pubblica Sicurezza si era dotata, con particolare lungimiranza, di un Corpo di Polizia femminile, che fornì alle Questure un insostituibile contributo professionale per affrontare con una maggiore sensibilità psicologica i reati subiti e/o consumati dalle donne.