quest’anno, alle donne scrittrici, con una gradita novità: la lettura di alcuni brani da parte di due attori senesi: Massimiliano Alocco e Paola Benocci.
La Cibrario, intervistata da Paola Italia, docente di letteratura italiana all’ateneo senese ha fatto conoscere al pubblico senese questo romanzo così avvincente. Rossovermiglio, come la terra della toscana illuminata di sera dalla luna. Come le passioni di amore e di dolore, le stesse che vive e rivive la protagonista quando,
ottantenne, abbatte gli argini della memoria per ripercorrere la sua vita su più piani temporali. Rossovermiglio come il vino che produce nella tenuta di San Biagio, vicino a Siena, il rifugio che caparbiamente sceglie per sottrarsi ad un marito impostole dalla
famiglia, per vivere, in questo incanto di campagna, una passione con un uomo che, al di là delle sue congetture, non conoscerà mai.
Dentro la trama di un matrimonio fallito, di una maternità mai accettata, e di un sogno non realizzato scorre la storia dell’Italia. Dal 1928, l’anno in cui la giovane si sposa, alla guerra, dal fascismo alla liberazione, per arrivare, finalmente, ma oramai è tardi a scoprire l’amore di un marito che, intimamente non l’ha mai lasciata. Tardi, troppo tardi, anche, per fare i conti con se stessa. Con quel non coraggio che troppo spesso ha indirizzato le sue scelte. Adesso non si può rimediare, non c’è più tempo, né il desiderio. “Sono invecchiata rapidamente, un secolo mi è sgusciato tra le dita in un soffio”.
“Non capita tutti i giorni – ha detto la professoressa Italia – che un’autrice al primo lavoro vinca un premio. Un premio, come il Campiello, dato dai lettori; questo significa che ha toccato le ‘corde’ del pubblico. A cosa si è ispirata?”
“Mi piace presentare il libro come la storia di un personaggio, dentro la storia di una generazione e di come gli avvenimenti possano entrare e sconvolgere una vita”.
Il personaggio di Benedetta Cibrario, volutamente mai citato per nome così da rappresentare non una donna, bensì tante donne, si racconta in prima persona. “Il nome l’avrebbe imprigionata, senza aggiungere nulla, è l’unico segreto che si tiene per sé”.
Uno stimolo in più per il lettore a seguire le vicende che si
sprigionano dalle pagine, che alternano, in parallelo, il passato al
presente e viceversa, in una musicalità ed uno stile che ben hanno
reso le letture, interpretate, fatte dai due attori.
Come la stessa autrice ha ammesso “mi sono resa conto di quanto sia
bella la lingua italiana durante il mio soggiorno in Inghilterra, il
periodo durante il quale ho scritto il romanzo”.
In Rossovermiglio la storia dell’Italia fa da sfondo con un momento
più ripetuto: il referendum del 2 giugno per il passaggio dalla
monarchia alla repubblica. Un’attenzione, per l’autrice, dettata anche
dal fatto che per la prima volta le donne votano, ed un momento
decisivo per la protagonista che, alla scomparsa del suo amante, è
costretta ad una riflessione interiore allargata alla storia del
nostro Paese.
“Oggi so che c’è bellezza e bellezza; e questo vale anche per i
luoghi, non solo le persone”.
Inizia così il romanzo di Benedetta Cibrario. Parla della nostra
terra. La campagna senese, descrivendola con sensazioni che spesso,
noi che la vediamo sempre, non cogliamo più.