Lorenzo Micheli ha parlato anche dell'Ateneo e della necessità di un "comitato" per avviare il processo di risanamento
di Augusto Mattioli
SIENA. Il precariato e l’aumento delle vertenze,le classi numerose, la sicurezza nelle scuole, gli insegnanti che mancano, gli alunni con handicap, e tutti i problemi della scuola pubblica che anche a Siena si evidenziano sono stati oggetto di un incontro che Lorenzo Micheli segretario provinciale della Flc Cgil ha avuto con il prefetto Gerarda Pantalone questa mattina (4 febbraio). Tutti problemi particolarmente sentiti nel mondo della scuola. Ma quello su cui il prefetto ha assicurato il suo interessamento al sindacalista è stato quello della sicurezza dei ragazzi nelle scuole.
Pare sia molto facile che un bambino delle elementari possa andarsene indisturbato da scuola perché è scarso il personale di sorveglianza. Secondo quanto denuncia la Flc Cgil, è successo già che qualche giovanissimo alunno si sia allontanato dall’edificio scolastico senza che nessuno se ne accorgesse.
“E’stato un incontro positivo – ha commentato il sindacalista in conferenza stampa – il prefetto ha fatto proprie le nostre preoccupazioni sulla sicurezza nelle scuole e si è impegnata a prendere contatti sia con i vigili del fuoco, sia con l’ufficio scolastico provinciale”.
Ora bisognerà vedere se agli impegni a parole, seguiranno i fatti. Perchè la tendenza della politica scolastica del centro destra è quella di togliere risorse all’istruzione pubblica, università compresa.
Con i giornalisti Micheli ha parlato anche di università sottolineando come il risanamento non debba essere solo sulle spalle dei più deboli. Ma che occorre un lavoro comune, in pratica una specie di comitato di salute pubblica, che affronti i problemi alla radice grazie alla disponibilità di tutte le componenti dell’ateneo ma anche delle istituzioni.
Micheli ha parlato dei veleni sull’ateneo che circolano, da parte di anonimi, soprattutto nella rete, anche contro la Cgil. “Stiamo preparando segnalazioni alla polizia postale in merito. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione ma non di fare attacchi falsi e ingiuriosi”.