Ma rimane alta la preoccupazione dei Comuni coinvolti
“Abbiamo voluto convocare i sindaci coinvolti – spiega Marco Macchietti – per confrontarci sulle iniziative da mettere in campo e tutelare i diritti dei cittadini interessati, dopo mesi di mancato coinvolgimento degli enti locali sul piano di razionalizzazione degli uffici di Poste Italiane su tutto il territorio regionale e provinciale e dopo l’ennesima ‘prova di forza’ messa in atto verso le amministrazioni comunali, a cui è stata data comunicazione ufficiale della chiusura con soli tre giorni di preavviso salvo poi fare ‘marcia indietro’. Da troppi mesi Poste Italiane sta rimandando il confronto con i territori, assumendo un comportamento non rispettoso verso le istituzioni e i cittadini, che saranno i primi a subire l’impatto sociale derivante dalla chiusura degli uffici periferici. Di fatto, ad oggi, ancora non sappiamo esattamente quali altri uffici postali potranno essere chiusi al pubblico e in quali comuni”.
“La sospensione della chiusura da parte di Poste Italiane Spa, seppure provvisoria – aggiunge Michele Boscagli, primo cittadino di San Giovanni d’Asso e coordinatore dei sindaci impegnati nella difesa degli uffici periferici – è frutto della mobilitazione messa in atto in questi mesi dagli enti locali interessati e della sensibilizzazione verso il Governatore della Toscana, Enrico Rossi che si è messo in contatto in tempi rapidi con la direzione regionale di Poste Italiane. Dopo mesi di incertezza e di mancato confronto da parte di Poste Italiane, che ha proseguito con scelte unilaterali, siamo pronti a mettere in campo qualsiasi tipo di protesta, anche clamorosa. Siamo stanchi dell’arroganza di Poste Italiane, che agisce come un soggetto privato varando un piano di riorganizzazione in nome della sostenibilità economica, ma, poi, riceve risorse dal Ministero per svolgere il servizio. Nonostante la sospensione provvisoria e in attesa dell’incontro che abbiamo chiesto fortemente tra l’amministratore delegato della società, Massimo Sarmi e il Governatore Enrico Rossi – aggiunge Boscagli – gli enti locali interessati continueranno a tenere alta l’attenzione e a far sentire la propria voce, lavorando anche per individuare soluzioni alternative che permettano di mantenere un servizio universale che, in realtà urbane piccole, svolge anche una funzione importante di presidio. Non chiediamo di lasciare aperto qualche ufficio oggi per poi doverlo chiudere il prossimo anno. Vogliamo, piuttosto, chiarezza, coinvolgimento e risposte certe”.