di Filippo Tozzi
SIENA. Il nuovo pronto soccorso del Policlinico Santa Maria alle Scotte è quasi terminato. Secondo Fulvio Bruni, responsabile della nuova struttura e cicerone della visita con la stampa, è questione di 2/3 mesi.
“Pensiamo – ha detto il dottor Bruni – di poter essere pronti tra la metà di dicembre e la metà di gennaio. Ovviamente tutto dipende dal tempo impiegato per ultimare i locali che accoglieranno la risonanza magnetica”.
Infatti, il nuovo pronto soccorso sarà dotato anche di questa apparecchiatura, che pochi altri reparti d’urgenza italiani hanno ad esclusiva disposizione. Il macchinario sarà installato dopo l’apertura del pronto soccorso, ma questo, come dichiarato dal dottor Bruni, non dovrebbe creare disagi. Oltre che una nuova struttura, il reparto urgenze sembra essere l’espressione di logiche ed esigenze nuove.
“L’attuale pronto soccorso è stato concepito e realizzato nella seconda metà degli anni 80’, quando avevamo circa 25mila accessi all’anno. Adesso ne registriamo più di 47 mila. Questo significa che in vent’anni le richieste del pronto soccorso sono quasi raddoppiate”, ha ricordato Bruni. Questo ha portato ad un inevitabile ingrandimento dei locali, come si può notare a prima vista. Il nuovo reparto urgenze è costruito su 2 piani di 1600 metri quadri ciascuno, escludendo il parcheggio. Gli ingressi sono differenziati per pazienti deambulanti e non, ma danno comunque accesso al bancone del triage. Nella zona smistamento ci sarà anche uno spazio dedicato ai bambini. Il primo piano comprende 17 box attrezzati per pazienti acuti. Due di questi box saranno dedicati ai pazienti infettivi, ragion per cui hanno un sistema di areazione autonomo. Di fronte ad ogni box è stata realizzata una postazione infermieristica, in modo da non causare affollamenti. Il primo piano ospita anche la cosiddetta shock room, detta anche “sala rossa”. Come spiegato dal dottor Bruni, “è lo spazio dedicato ai pazienti particolarmente gravi, i codici rossi appunto. All’occorrenza, tuttavia, anche gli altri box sono attrezzati per divenire a loro volta sale rosse ed accogliere quei pazienti. Infine, un ambulatorio ortopedico con una sua sala gessi autonoma permetterà di non ricorrere al reparto ospedaliero ed evitare spostamenti inutili”.
Al secondo piano si trovano i locali che ospitano i degenti appena transitati dall’emergenza. La degenza breve può usufruire di 20 posti letto per l’osservazione e 16 per la medicina d’urgenza. Un’ulteriore novità sarà rappresentata dalle disposizioni per i visitatori. “I familiari – ha precisato Bruni – saranno ammessi nei box una volta che il paziente sarò stato stabilizzato. Purtroppo questo non era possibile con la vecchia struttura”.
Infine, c’è l’ovvia questione della viabilità. Il progetto prevede la realizzazione di una terza corsia, preferenziale, che consenta di raggiungere il nuovo pronto soccorso. L’ingresso a questa via sarà posto sulla destra dell’entrata principale. Per questo motivo, le fermate dei bus saranno spostate nel piazzale dell’attuale pronto soccorso.
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SIENA. Il nuovo pronto soccorso del Policlinico Santa Maria alle Scotte è quasi terminato. Secondo Fulvio Bruni, responsabile della nuova struttura e cicerone della visita con la stampa, è questione di 2/3 mesi.
“Pensiamo – ha detto il dottor Bruni – di poter essere pronti tra la metà di dicembre e la metà di gennaio. Ovviamente tutto dipende dal tempo impiegato per ultimare i locali che accoglieranno la risonanza magnetica”.
Infatti, il nuovo pronto soccorso sarà dotato anche di questa apparecchiatura, che pochi altri reparti d’urgenza italiani hanno ad esclusiva disposizione. Il macchinario sarà installato dopo l’apertura del pronto soccorso, ma questo, come dichiarato dal dottor Bruni, non dovrebbe creare disagi. Oltre che una nuova struttura, il reparto urgenze sembra essere l’espressione di logiche ed esigenze nuove.
“L’attuale pronto soccorso è stato concepito e realizzato nella seconda metà degli anni 80’, quando avevamo circa 25mila accessi all’anno. Adesso ne registriamo più di 47 mila. Questo significa che in vent’anni le richieste del pronto soccorso sono quasi raddoppiate”, ha ricordato Bruni. Questo ha portato ad un inevitabile ingrandimento dei locali, come si può notare a prima vista. Il nuovo reparto urgenze è costruito su 2 piani di 1600 metri quadri ciascuno, escludendo il parcheggio. Gli ingressi sono differenziati per pazienti deambulanti e non, ma danno comunque accesso al bancone del triage. Nella zona smistamento ci sarà anche uno spazio dedicato ai bambini. Il primo piano comprende 17 box attrezzati per pazienti acuti. Due di questi box saranno dedicati ai pazienti infettivi, ragion per cui hanno un sistema di areazione autonomo. Di fronte ad ogni box è stata realizzata una postazione infermieristica, in modo da non causare affollamenti. Il primo piano ospita anche la cosiddetta shock room, detta anche “sala rossa”. Come spiegato dal dottor Bruni, “è lo spazio dedicato ai pazienti particolarmente gravi, i codici rossi appunto. All’occorrenza, tuttavia, anche gli altri box sono attrezzati per divenire a loro volta sale rosse ed accogliere quei pazienti. Infine, un ambulatorio ortopedico con una sua sala gessi autonoma permetterà di non ricorrere al reparto ospedaliero ed evitare spostamenti inutili”.
Al secondo piano si trovano i locali che ospitano i degenti appena transitati dall’emergenza. La degenza breve può usufruire di 20 posti letto per l’osservazione e 16 per la medicina d’urgenza. Un’ulteriore novità sarà rappresentata dalle disposizioni per i visitatori. “I familiari – ha precisato Bruni – saranno ammessi nei box una volta che il paziente sarò stato stabilizzato. Purtroppo questo non era possibile con la vecchia struttura”.
Infine, c’è l’ovvia questione della viabilità. Il progetto prevede la realizzazione di una terza corsia, preferenziale, che consenta di raggiungere il nuovo pronto soccorso. L’ingresso a questa via sarà posto sulla destra dell’entrata principale. Per questo motivo, le fermate dei bus saranno spostate nel piazzale dell’attuale pronto soccorso.
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