SIENA. Il presidente di Acquedotto del Fiora Spa, Claudio Ceroni, interviene per precisare la procedura che ha indotto ad emettere l’ordinanza di non potabilità temporanea dell’acqua nella giornata di giovedì (30 aprile).
“Mi sento di rassicurare i cittadini e gli utenti del servizio idrico dei comuni di Siena, Monteriggioni e Asciano circa la potabilità dell’acqua messa in rete nei giorni scorsi. La temporanea presenza alla fonte di valori batterici alterati ha indotto i soggetti coinvolti ad emettere un’ordinanza di divieto di consumo potabile dell’acqua al fine di garantire la massima sicurezza per la salute delle persone e quindi evitare qualsiasi tipo di problematica.
Nello spiegare che “le analisi compiute dalla Ausl 7 sono state fatte quando era sempre in funzione l’impianto sussidiario” è stato usato il termine “presumibile” proprio perché, essendo stato un episodio momentaneo e non potendo tornare indietro all'esatto momento in cui si è verificata la presenza di carica batterica, si possono fare solo delle congetture. L'ipotesi più probabile – continua il presidente – è quella descritta nel comunicato stampa emesso nel pomeriggio di sabato 2 maggio, ovvero che si sia trattato solo “di un momentaneo afflusso di acqua non perfettamente potabilizzata al deposito e mai andata in rete” questo proprio per avvalorare la tesi che si sia trattato di un’ordinanza emessa per puri scopi cautelativi. Infatti, quello che è certo, è che si è trattato di un fatto momentaneo visto che dalle fontanelle, e quindi anche nelle case degli utenti, l'acqua ha sempre avuto livelli di cloro che fanno escludere la presenza di batteri. Quindi le ordinanze dei sindaci coinvolti ed emesse nel pomeriggio di giovedì 30 aprile sono state dettate dalla volontà di poter verificare nel migliore dei modi l'anomalia riscontrata ed evitare qualsiasi tipo di rischio.
Inoltre, come spiegato agli organi di informazione anche dalla Responsabile dell’Igiene Pubblica dell’Ausl 7, Simonetta Sancasciani, non siamo stati alle prese con un problema tale da poter incidere, in modo grave, sulla salute dei cittadini. Se così fosse stato, infatti, il livello di allarme sarebbe stato completamente diverso, fino ad arrivare – nel caso di massimo livello – ad una vera e propria interruzione immediata del servizio".
“Desidero – conclude Ceroni – far presente che quella dei campionamenti dell’acqua sottoposti ad analisi è una prassi consolidata della nostra azienda. Infatti, oltre ai prelevamenti effettuati per legge dai competenti laboratori dell’Ausl, anche il personale della nostra azienda provvede ad effettuare controlli periodici e costanti per accertare la qualità dell’acqua erogata. Nei 56 comuni dell’AATO 6 Ombrone in cui Acquedotto del Fiora Spa opera, questa tipologia di verifica viene effettuata settimanalmente, affidando poi a laboratori privati il compito di effettuare le necessarie analisi scientifiche”.
“Mi sento di rassicurare i cittadini e gli utenti del servizio idrico dei comuni di Siena, Monteriggioni e Asciano circa la potabilità dell’acqua messa in rete nei giorni scorsi. La temporanea presenza alla fonte di valori batterici alterati ha indotto i soggetti coinvolti ad emettere un’ordinanza di divieto di consumo potabile dell’acqua al fine di garantire la massima sicurezza per la salute delle persone e quindi evitare qualsiasi tipo di problematica.
Nello spiegare che “le analisi compiute dalla Ausl 7 sono state fatte quando era sempre in funzione l’impianto sussidiario” è stato usato il termine “presumibile” proprio perché, essendo stato un episodio momentaneo e non potendo tornare indietro all'esatto momento in cui si è verificata la presenza di carica batterica, si possono fare solo delle congetture. L'ipotesi più probabile – continua il presidente – è quella descritta nel comunicato stampa emesso nel pomeriggio di sabato 2 maggio, ovvero che si sia trattato solo “di un momentaneo afflusso di acqua non perfettamente potabilizzata al deposito e mai andata in rete” questo proprio per avvalorare la tesi che si sia trattato di un’ordinanza emessa per puri scopi cautelativi. Infatti, quello che è certo, è che si è trattato di un fatto momentaneo visto che dalle fontanelle, e quindi anche nelle case degli utenti, l'acqua ha sempre avuto livelli di cloro che fanno escludere la presenza di batteri. Quindi le ordinanze dei sindaci coinvolti ed emesse nel pomeriggio di giovedì 30 aprile sono state dettate dalla volontà di poter verificare nel migliore dei modi l'anomalia riscontrata ed evitare qualsiasi tipo di rischio.
Inoltre, come spiegato agli organi di informazione anche dalla Responsabile dell’Igiene Pubblica dell’Ausl 7, Simonetta Sancasciani, non siamo stati alle prese con un problema tale da poter incidere, in modo grave, sulla salute dei cittadini. Se così fosse stato, infatti, il livello di allarme sarebbe stato completamente diverso, fino ad arrivare – nel caso di massimo livello – ad una vera e propria interruzione immediata del servizio".
“Desidero – conclude Ceroni – far presente che quella dei campionamenti dell’acqua sottoposti ad analisi è una prassi consolidata della nostra azienda. Infatti, oltre ai prelevamenti effettuati per legge dai competenti laboratori dell’Ausl, anche il personale della nostra azienda provvede ad effettuare controlli periodici e costanti per accertare la qualità dell’acqua erogata. Nei 56 comuni dell’AATO 6 Ombrone in cui Acquedotto del Fiora Spa opera, questa tipologia di verifica viene effettuata settimanalmente, affidando poi a laboratori privati il compito di effettuare le necessarie analisi scientifiche”.