Ma alle turiste piace molto: un vero affare
di giorgio mancini
PISA – Quella torre di Pisa, come simbolo fallico, sembra divertire molto le turiste e “le mutande-souvenir, boxer o slip che siano, che riproducono stampata sul punto “strategico” la Torre di Pisa, come simbolo fallico, in vendita a meno di 10euro – spiega il titolare di una bancarella all’ombra della torre – si vendono benissimo e le turiste le comprano e si divertono. Si fanno anche fotografare con le mutande in mano, alzate verso la torre”. Ma dopo alcune proteste, la notizia, che è volata di bocca in bocca e finita sui giornali e televisioni, ha mandato su tutte le furie il sindaco di Pisa Mario Filippeschi: “ è una sconcezza”, ha urlato e ha sguinzagliato la Polizia Municipale a fare multe di ben 500euro.
“In Piazza dei Miracoli, sulle bancarelle, si vendono souvenir brutti e volgari” qualcuno ha gridato. E il fatto era stato segnalato anche dall’associazione Amici dei Musei.
Questa volta la decisione politica ha ricevuto il plauso anche della diocesi, che è indignata per quella che viene definita una vergogna e una mancanza di rispetto per i credenti, anche perché la Torre pendente non è altro che il campanile del Duomo. Lo ha ricordato in televisione, durante un telegiornale, monsignor Armani. Anche la Primaziale, che concede gli spazi alle bancarelle, interverrà.
Quindi ora sanzioni per chi non rispetta i regolamenti comunali che prevedono tabelle merceologiche degli oggetti che si possono vendere e quali no. Soprattutto quelli che mancano di rispetto ai luoghi.
In altre città d’arte, come Firenze o San Gimignano, nei mercatini, ma anche nei negozi nel centro storico della città delle torri – scelta come sito dell’Unesco come patrimonio dell’umanità – da anni sono in vendita in bella mostra mutande e grembiuli di pessimo materiale, calendari, magneti, col simbolo fallico, anche se adamitico, del Davide. Senza parlare delle schifose riproduzioni di opere d’arte, forse quelle sono il vero scempio, fatta eccezione per pochissimi negozi. Kitsch puro, altro che turismo culturale; la cultura inizia anche da qui, evitando di commercializzare e promuovere il cattivo e pessimo gusto. Qualcuno ci dovrebbe pensare.
Chissà cosa penserebbero Michelangiolo Buonarroti e Bonanno Pisano, se sapessero che le loro grandi opere sono finite… in mutande.