La Mens Sana prossima al capolinea che disegnerà o cancellerà un futuro
di Red – foto di Augusto Mattioli
SIENA. La settimana più lunga della Mens Sana Basket è arrivata. All’insegna del “si salvi chi può”: il direttore generale Minucci è dimissionario dal CdA e indisponibile dal 1° luglio 2014 come Gm per sopravvenuta elezione in Legabasket, premurosa ciambella di salvataggio. Sembra però che nelle mani di Piero Ricci, presidente della Polisportiva Mens Sana 1871 (che detiene l’87% delle azioni della Basket Spa), ci siano le sostanziali rinunce degli attuali presidente e vicepresidente, rispettivamente Cesare Lazzeroni e Luca Ciurlia. Sulle scelte che farà la Fises (il principale socio di minoranza con l’11% e che aveva alzato nei mesi passati qualche contestazione riguardo i CdA poi passata in secondo piano), non si sa molto: sembra che desiderino chiudere la partita il più alla svelta possibile con la cessazione dell’attività – visto che di responsabilità verso l’attico della Cciaa non ce ne sono, il valore dell’investimento a prezzo storico è certamente controllabile in sede di bilancio, oltre a evitare discussioni sul perché della presenza di questo investimento finanziario che a termini statutari non dovrebbe esistere.
Anche il Comitato “La Mens Sana è una fede” sa che il 21 febbraio ci sarà l’assemblea dei soci per approvare il bilancio, ma comunicati ufficiali, in questo frangente, non se ne leggono. Perciò si deve dedurre che la società di certificazione abbia già concluso il suo lavoro e che esso sia ben chiuso in qualche cassetto. Ci sono due situazioni da tenere distinte in questo momento: il futuro sportivo, e in questo l’atteggiamento della squadra sembra positivo, passa dalla conquista dell’ottavo posto ai playoffs, che garantirebbe un altro anno di licenza “A” di Euroleague. Anche qui i soldi scarseggiano, e se la dirigenza rinunciasse ai suoi emolumenti fino al termine della stagione, centrare gli obiettivi sarebbe più facile. Il futuro della società invece inizia dalla definizione del passivo che si riuscirà a presentare e dalla sua composizione. Come saranno appostate le contestazioni della Guardia di Finanza? Ma soprattutto gli attivi non esigibili ed gli eccessi nelle spese generali? E se come si teme, fosse un numero così grande da non potersi pensare nemmeno alla sua ricapitalizzazione?
Tante domande e nessuna risposta per il presidente Ricci, che appare sempre più un uomo solo. La programmazione vantata negli anni non lascia intravedere che si siano internamente preparate figure prestigiose di manager che possano guidare la Mens Sana Spa, e le risposte dei cosiddetti “sponsor” che sarebbero quelli che dovrebbero garantire l’inizio dell’anno sociale 2014-15 sarebbero dinieghi, in ossequio alla crisi economica che rende gli investimenti pubblicitari spese non prioritarie. Il presidente federale Gianni Petrucci ha dichiarato sabato al Corriere dello Sport: “Dico anche che, nell’ambito di controlli economici-finanziari, non verranno in alcun modo autorizzate eventuali operazioni di ristrutturazione aziendale che non rispondano ai regolamenti vigenti”. Un altro ostacolo possibile sulla presentazione di company più o meno bad, alle quali il Comune ha già dichiarato non poter dare altro sostegno che quello morale, rilanciando la palla nell’unico campo ancora in gioco, tra la Polisportiva e la Basket.