di Valentina Macciotta
SIENA. Oggi (14 ottobre) il cortile del Rettorato dell’ Ateneo senese si è animato di facce, esperienze, passioni e idee “fuori programma”.
Era prevista una giornata di benvenuto alle matricole con stand informativi e accoglienza da parte di studenti tutor e varie personalità dell’Ateneo, ma alla fine il cortile del Rettorato ha assunto le sembianze di uno spazio gestito da studenti, pronti a far valere le loro idee e a discutere su un argomento particolarmente delicato, soprattutto in quest’ultimo periodo: la riforma voluta dal ministro Gelmini.
Davanti a un pubblico – tutt’altro che passivo – di oltre 400 studenti, hanno detto la loro ragazzi e docenti. Il clima si fa subito incandescente: si scaldano gli animi e gli studenti, più o meno schierati in base alle proprie posizioni politiche, discutono animatamente. Il rettore Silvano Focardi prova a riappropriarsi della scena ma il suo discorso non viene accolto con benevolenza: partono i fischi ed è costretto ad andare via.
L’assemblea permanente di protesta continua: prendono la parola studenti provenienti da ogni parte d’ Italia che argomentano con passione le proprie posizioni. Un turbine di sentimenti, emozioni e stati d’animo avversi pervade il cortile del rettorato: tutto ciò che viene detto suscita una reazione, di consenso o dissenso ma sicuramente non lascia nessuno indifferente.
Tra le proposte più interessanti c’è quella delle “Cattedre ambulanti”: con la collaborazione di alcuni professori, molto probabilmente da domani, si terranno lezioni negli spazi pubblici della città, in modo da non interrompere la didattica ma nello stesso tempo diffondere la protesta in altri ambiti, oltre a quello universitario. “Bisogna aprire la protesta al resto della città”, sostiene con foga una ragazza di lettere.
Nemmeno la chiusura delle porte del Rettorato riesce a sancire la fine dell’Assemblea: viene lasciato aperto l’ingresso di San Vigilio. Rettore e studenti hanno raggiunto un accordo: una sorta di occupazione “consenziente” sta avendo luogo in alcuni locali del palazzo del rettorato.
L’aula magna storica e il cortile continueranno a essere animati dagli studenti che alzano la voce e che vogliono farsi ascoltare. Perché come ha detto giustamente uno studente al microfono: “La nostra forza sono le idee”.