Studenti e laureati insieme per decidere la forma di "lotta"
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SIENA. Le studentesse e gli studenti, le neolaureate e i neolaureati di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Siena si sono riuniti in data 17 dicembre insieme ad una piccola rappresentanza della docenza universitaria, al presidente dell’ordine dei medici della provincia di Siena, Roberto Monaco, e alcuni specializzandi, per analizzare la situazione della loro formazione post laurea e gli effetti che questa potrà avere sul Sistema sanitario nazionale.
La loro preoccupazione si è rivolta in primo luogo alla diminuzione di borse per la scuola di specializzazione di area medica. Infatti in breve tempo abbiamo visto ridurre le borse da circa 6000 unità a circa 4500 per il 2013, per poi prevedere un’ulteriore riduzione a 3200-3500 borse (assestatasi in data 17 dicembre) per l’anno solare 2014.
A fronte dei circa 8000 laureati che annualmente concludono il loro percorso di studi in Medicina e Chirurgia e a seguito di previsioni che vedranno un incremento delle borse fino a sole 4000-4200 unità (anni 2015-2016) è facilmente prevedibile che molti neolaureati si troveranno nell’impossibilità di poter proseguire il proprio percorso di formazione.
Questo diventa tanto più grave nel momento in cui la laurea in Medicina e Chirurgia, senza un ulteriore percorso di formazione, è una laurea che rende i futuri dottori incapaci di essere assorbiti dal sistema lavorativo italiano, rendendo di fatto questi giovani medici INOCCUPABILI.
A questo vi è da aggiungere che il percorso di formazione in medicina generale prevederà l’istituzione di appena 900 borse, persistendo la disparità economica rispetto agli studenti che si avviano verso il percorso di specializzazione.
Con questi presupposti, l’assemblea non ha potuto che prendere atto delle attuali politiche del Governo atte a smantellare il sistema sanitario; esso infatti ha già una previsione di carenza di medici specialisti nei prossimi anni (frutto del numero limitato di borse per le scuole di specializzazione previste negli anni passati), che vedrà ulteriormente aggravare la propria condizione se non verranno presi provvedimenti che aumentino il numero di contratti di formazione per giovani medici (specializzazione + medicina generale).
Questo metterebbe a dura prova il sistema universalistico (modello Beveridge), con il grosso rischio di veder diminuita la capacità di soddisfare le richieste di salute della popolazione a favore delle strutture private. A quel punto sarà lecito chiedersi quanti e chi potrà accedere alla cura e al diritto alla salute?
Preso atto della contrarietà dei partecipanti a questi provvedimenti, l’assemblea ha deciso di dare vita a forme di protesta, che potessero coinvolgere l’intera popolazione.
In data 18 dicembre è stato fatto un volantinaggio lungo le vie della città di Siena. Inoltre è stato fatto un flash-mob all’interno della struttura ospedaliera. I rappresentanti degli studenti in seno al Senato Accademico e al Consiglio di amministrazione hanno denunciato anche in quelle sedi le grosse problematiche all’interno delle quali versa il sistema sanitario.
Ma ciò non può bastare per rendere merito ad una battaglia di giustizia, non soltanto formativa, ma sopratutto sociale.
L’approvazione alla Camera dei deputati della Legge di Stabilità non deve essere stimolo per assopire le coscienze, ma deve dare slancio alle proteste dei medici in formazione richiedendo in tutta Italia il loro diritto a proseguire i propri studi e deve, altresì, preoccupare l’intera popolazione per vedere garantito il proprio diritto alla salute.
Le nostre RICHIESTE sono semplici:
– adeguamento del numero di borse di specializzazione e di contratti di formazione per medici di medicina generale al numero totale dei medici che hanno necessità di completare il loro percorso di formazione;
– adeguamento del trattamento economico dei contratti dei medici di medicina generale ai livelli dei medici che percepiscono una borsa per la scuola di specializzazione.
Sulla base di queste proposte, le studentesse, gli studenti, le neolaureate e i neolaureati dell’ “Assemblea 17 dicembre 2013 – Siena” chiedono agli studenti degli altri Atenei italiani di unirsi al coro di protesta, individuando per i mesi di gennaio-febbraio delle date per organizzare azioni atte a manifestare il nostro dissenso.
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La loro preoccupazione si è rivolta in primo luogo alla diminuzione di borse per la scuola di specializzazione di area medica. Infatti in breve tempo abbiamo visto ridurre le borse da circa 6000 unità a circa 4500 per il 2013, per poi prevedere un’ulteriore riduzione a 3200-3500 borse (assestatasi in data 17 dicembre) per l’anno solare 2014.
A fronte dei circa 8000 laureati che annualmente concludono il loro percorso di studi in Medicina e Chirurgia e a seguito di previsioni che vedranno un incremento delle borse fino a sole 4000-4200 unità (anni 2015-2016) è facilmente prevedibile che molti neolaureati si troveranno nell’impossibilità di poter proseguire il proprio percorso di formazione.
Questo diventa tanto più grave nel momento in cui la laurea in Medicina e Chirurgia, senza un ulteriore percorso di formazione, è una laurea che rende i futuri dottori incapaci di essere assorbiti dal sistema lavorativo italiano, rendendo di fatto questi giovani medici INOCCUPABILI.
A questo vi è da aggiungere che il percorso di formazione in medicina generale prevederà l’istituzione di appena 900 borse, persistendo la disparità economica rispetto agli studenti che si avviano verso il percorso di specializzazione.
Con questi presupposti, l’assemblea non ha potuto che prendere atto delle attuali politiche del Governo atte a smantellare il sistema sanitario; esso infatti ha già una previsione di carenza di medici specialisti nei prossimi anni (frutto del numero limitato di borse per le scuole di specializzazione previste negli anni passati), che vedrà ulteriormente aggravare la propria condizione se non verranno presi provvedimenti che aumentino il numero di contratti di formazione per giovani medici (specializzazione + medicina generale).
Questo metterebbe a dura prova il sistema universalistico (modello Beveridge), con il grosso rischio di veder diminuita la capacità di soddisfare le richieste di salute della popolazione a favore delle strutture private. A quel punto sarà lecito chiedersi quanti e chi potrà accedere alla cura e al diritto alla salute?
Preso atto della contrarietà dei partecipanti a questi provvedimenti, l’assemblea ha deciso di dare vita a forme di protesta, che potessero coinvolgere l’intera popolazione.
In data 18 dicembre è stato fatto un volantinaggio lungo le vie della città di Siena. Inoltre è stato fatto un flash-mob all’interno della struttura ospedaliera. I rappresentanti degli studenti in seno al Senato Accademico e al Consiglio di amministrazione hanno denunciato anche in quelle sedi le grosse problematiche all’interno delle quali versa il sistema sanitario.
Ma ciò non può bastare per rendere merito ad una battaglia di giustizia, non soltanto formativa, ma sopratutto sociale.
L’approvazione alla Camera dei deputati della Legge di Stabilità non deve essere stimolo per assopire le coscienze, ma deve dare slancio alle proteste dei medici in formazione richiedendo in tutta Italia il loro diritto a proseguire i propri studi e deve, altresì, preoccupare l’intera popolazione per vedere garantito il proprio diritto alla salute.
Le nostre RICHIESTE sono semplici:
– adeguamento del numero di borse di specializzazione e di contratti di formazione per medici di medicina generale al numero totale dei medici che hanno necessità di completare il loro percorso di formazione;
– adeguamento del trattamento economico dei contratti dei medici di medicina generale ai livelli dei medici che percepiscono una borsa per la scuola di specializzazione.
Sulla base di queste proposte, le studentesse, gli studenti, le neolaureate e i neolaureati dell’ “Assemblea 17 dicembre 2013 – Siena” chiedono agli studenti degli altri Atenei italiani di unirsi al coro di protesta, individuando per i mesi di gennaio-febbraio delle date per organizzare azioni atte a manifestare il nostro dissenso.
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