Una marcia silenziosa a cui tutti sono invitati a partecipare
di Erica Nencini
SIENA. “Per David. Per la nostra città. Per la verità”. Con queste parole Carolina Orlandi e Antonella Tognazzi invitano la cittadinanza di Siena a prendere parte ad una marcia silenziosa in memoria di David Rossi, capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, scomparso il 6 marzo di tre anni fa. Il ritrovo è previsto per le 17.30 davanti alla sede del Monte dei Paschi, mentre la marcia si concluderà alla Lizza vicino al tribunale di Siena, simbolo di quella giustizia e di quella verità che la famiglia sta ancora cercando.
Non è esente dall’invito nemmeno il sindaco Valentini. “Gli ho mandato un mail e l’ho invitato a partecipare: non solo come sindaco, ma come cittadino”, così ci ha detto in una recente intervista Carolina. Ed è proprio questo forte senso di cittadinanza e di appartenenza ad una comunità che Carolina e Antonella mirano a far risvegliare in ogni persona. Che si lascino bandiere e striscioni a casa, che si scordi per la durata di una camminata il proprio orientamento politico e le opinioni sull’argomento. Si marci con coscienza, da cittadini, per un cittadino e per la verità.
È una chiamata, la loro, ad un concreto impegno e anche una sfida per la città intera a rompere quella cortina di silenzio che è stata fatta calare sui fatti di quel 6 marzo 2013.
“Io non voglio che sia un incontro come un altro. Non voglio che sia solo una marcia commemorativa. Io voglio che le persone partecipino con coscienza e che ci mettano la faccia, anche se dopo tre anni”. Questa è la speranza di Carolina, la quale su Facebook così come Antonella, ha più volte ribadito il forte senso di isolamento e di abbandono che Siena le ha trasmesso. Un senso di disillusione sulla città e sui suoi abitanti che forti di quelle tradizioni che da sempre contribuiscono a creare un radicato senso di Comunità e partecipazione alla vita della città paiono essersi scordati di reclamare più chiarezza non solo sulla morte di David, ma sulla loro stessa città che è stata teatro di un progressivo sfaldamento economico e sociale.
La riapertura del caso, avvenuta pochi mesi fa in seguito ad un’istanza presentata dal legale di Antonella Tognazzi, ha gettato nuova luce sulla vicenda e impresso nuove speranze alla famiglia di David che da tre anni continua a sostenere l’inconsistenza dell’ipotesi del suicidio anche se la stessa Antonella l’ha definita “una magra consolazione”. Fondamentali sono state le perizie grafologica, medico legale e dinamico-fisica sulla caduta che hanno portato a far emergere nuovi elementi sul caso che sembrerebbero smentire quello che velocemente era stato definito un suicidio.