L'assessore provinciale Betti scrive al Ministro Branbilla per chiederle di intervenire sul Governo per impedire questa decisione
SIENA. Una lettera per porre l’attenzione del Ministro del turismo sulle pesanti conseguenze che avrà l’introduzione del pedaggio sulla Siena – Firenze sull’intero settore, a livello locale e nazionale. E’ quella inviata dall’assessore al turismo della Provincia di Siena, Anna Maria Betti all’onorevole Maria Vittoria Brambilla per chiederle di fare leva sul Governo per la cancellazione del pedaggio e aprire un’ ulteriore riflessione su un’operazione che produrrà effetti devastanti dal punto di vista economico, oltre che di immagine, sul piano locale e nazionale.
“Ogni giorno – si legge nella lettera – il raccordo autostradale viene percorso da migliaia di cittadini e lavoratori, ma anche da migliaia di turisti, italiani e stranieri, diretti a Firenze, Siena e verso siti di grande interesse turistico come il Chianti, Monteriggioni, San Gimignano. Luoghi che rappresentano, a pieno titolo, un patrimonio non solo locale, ma dell’Italia tutta. Lo stato in cui oggi versa il raccordo è disastroso. Basti pensare che la Siena – Firenze non raggiunge neanche gli standard europei di sicurezza e percorribilità. Un punto di debolezza non da poco per un territorio che fa della qualità e dell’eccellenza il suo biglietto da visita”.
“Da quello che emerge sulla stampa regionale e nazionale – afferma Anna Maria Betti – il pedaggio sarebbe riscosso da Anas attraverso un sistema di Telepass con l’invio, per via postale, del relativo bollettino. Premesso che ogni anno sulla Siena – Firenze si muovono milioni di turisti stranieri, le mie preoccupazioni si focalizzano su due aspetti. Il primo, legato al danno di immagine che deriverà da questa operazione. Milioni di turisti, rientrati nei paesi di provenienza, riceveranno una “cartolina dall’Italia” con la richiesta di pagamento, a posteriori, di una gabella per il passaggio su una strada completamente fuori dagli standard minimi europei. Milioni di “cartoline dall’Italia”, con bollettini da 1, 2 o 3 euro inonderanno il mondo con il rischio di ritrovarsi, ridicolizzati, sulle pagine della stampa internazionale. Il secondo aspetto riguarda, invece, il costo dell’intera operazione. Quanto peserà sui bilanci di Anas l’invio via posta di milioni di bollettini da un euro in Europa e nel mondo?”.
L’appello di Anna Maria Betti a Maria Vittoria Brambilla. “Ad oggi – si legge ancora nella lettera – né il Ministero delle Infrastrutture né Anas, più volte sollecitati dalla nostra Provincia e dalla Regione, hanno chiarito i nostri dubbi e le nostre perplessità. Addirittura, a meno di circa due mesi dall’introduzione del pedaggio, non abbiamo nessuna certezza sulle modalità di applicazione. Mi appello, quindi, a Lei e al Suo Ministero, affinché faccia leva sul Governo per chiedere la cancellazione del pedaggio e un supplemento di riflessione su un’operazione che produrrà pesantissime conseguenze economiche per il turismo locale e nazionale, oltre che di immagine per il territorio e per il Paese”.
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