SIENA. Anche il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì prossimo (8 luglio), si occuperà della questione del pedaggio sull'Autopalio introdotto con la finanziaria dal governo Berlusconi. È infatti all'ordine del giorno una mozione, promossa dal Partito Democratico e sottoscritta da tutti i gruppi di maggioranza (Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Toscana Riformista, Riformisti e Gruppo misto), che impegna sindaco e giunta ad esprimere netta contrarietà all'introduzione del pedaggio e a ribadire l'urgenza di "un adeguamento del raccordo autostradale Siena-Firenze, per assicurare al nostro territorio una mobilità più fluida e soprattutto più sicura in direzione di Firenze".
"Il raccordo autostradale Siena-Firenze – si legge nella mozione della maggioranza – è privo di corsia d'emergenza, ha un fondo stradale dissestato e pericoloso e versa in condizioni di scarsa manutenzione". Il pedaggio è dunque del tutto ingiustificato. Si tratta di un balzello che andrà a produrre "un aumento del prelievo fiscale, seppur in modo indiretto, per cittadini e turisti che percorrono il raccordo, tanto che il pedaggio potrebbe costare ai pendolari tra Siena e Firenze fino a 600 euro l'anno". Senza contare lo "spostamento del traffico, costituito anche da mezzi pesanti, sulla viabilità ordinaria, con conseguenze negative sulla viabilità, la sicurezza e la vivibilità dei centri abitati presenti lungo la Cassia". La mozione sottolinea infine l'aggravio economico per le imprese del territorio nonché il "probabile aumento delle tariffe del trasporto pubblico" sulla Siena-Firenze.
"Il raccordo autostradale Siena-Firenze – si legge nella mozione della maggioranza – è privo di corsia d'emergenza, ha un fondo stradale dissestato e pericoloso e versa in condizioni di scarsa manutenzione". Il pedaggio è dunque del tutto ingiustificato. Si tratta di un balzello che andrà a produrre "un aumento del prelievo fiscale, seppur in modo indiretto, per cittadini e turisti che percorrono il raccordo, tanto che il pedaggio potrebbe costare ai pendolari tra Siena e Firenze fino a 600 euro l'anno". Senza contare lo "spostamento del traffico, costituito anche da mezzi pesanti, sulla viabilità ordinaria, con conseguenze negative sulla viabilità, la sicurezza e la vivibilità dei centri abitati presenti lungo la Cassia". La mozione sottolinea infine l'aggravio economico per le imprese del territorio nonché il "probabile aumento delle tariffe del trasporto pubblico" sulla Siena-Firenze.