I democratici rendono pubblico il documento redatto dalla direzione cittadina
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SIENA. La Direzione del Pd cittadino ha approvato un documento sullo sviluppo commerciale e dei servizi del
nostro territorio, nell’occasione del dibattito sull’area di Isola d’Arbia.
“Fuori dal contrasto tra piccolo e grande che ha caratterizzato il dibattito politico regionale di questi anni, si avverte la necessità di un progetto integrato per la cui sostenibilità è indispensabile riaffermare un modello di consumo dove i primi a scommettere sul nostro territorio senese siano proprio i cittadini e coloro che lo abitano. Allo stato delle profonde trasformazioni economiche e sociali che riguardano anche la nostra Comunità e
nell’imminente scadenza del vigente Regolamento Urbanistico e con l’applicazione della riforma regionale, si
tratta ora di accompagnare una stagione nuova di programmazione con uno studio ed un confronto ampio, con i
cittadini e tutte le loro organizzazioni, per aggiornare l’idea di Città che possiamo avere nella relazione positiva e costruttiva con il territorio”.
“Gli stili di vita della nostra società contemporanea spingono verso tipologie di consumo nelle quali il cittadino è indirizzato e giustamente messo in grado di usufruire di realtà commerciali di tipo “aggregato”, che consentano di godere contemporaneamente di ampiezza di scelta, contenimento di costi e facilità e rapidità di accesso ed utilizzo. In ultima analisi, quindi, l’impostazione migliore è probabilmente quella che agisce per mettere ogni cittadino nella situazione di poter scegliere il modello di consumo da lui in quel momento preferito. Lo sviluppo commerciale, che considera una serie di fattori collegati (dal tradizionale rilancio della economia su molteplici settori dall’edilizia alla creazione di posti di lavoro, alla riqualificazione del luogo in cui deve nascere la zona commerciale), dovrebbe certamente tenere conto dell’impatto negativo che potrebbe avere sui commercianti di determinate zone (centro storico per esempio), ma la soluzione non è necessariamente impedirlo. Siamo in grado di produrre idee più o meno innovative (a dire il vero molte o tutte già esistenti in altre città europee ed italiane) che possano ravvivare il commercio nel centro storico della nostra città, senza dover necessariamente ostacolare lo sviluppo commerciale nei dintorni. Le proposte, che andrebbero prima di tutto condivise con i commercianti interessati, potrebbero essere di vario tipo; dall’accordo per lo sconto sul parcheggio per coloro che acquistano in centro storico, alle agevolazioni per cercare di invogliare i proprietari dei fondi commerciali chiusi a dare in locazione a dei prezzi convenzionati i loro fondi, ecc. Tutte politiche, che nel rispetto di quelle regole ambientali tipiche dei centri storici (rispetto della armonia delle insegne, per esempio), possano facilitare l’apertura di attività in centro, valorizzare i negozi storici, creare percorsi virtuali che portino i turisti a visitare zone poco movimentate, tramite la creazione di applicazioni (c.d. app)”.
“La creazione di nuove proposte commerciali, più moderne e “attagliate” ai tempi, può essere implementata con
successo essenzialmente quando sinergica al sostegno concreto e fattivo agli esercizi già presenti sul territorio, esercizi di stampo più tradizionale e locale ma proprio per questo non di minore valore potenziale se non addirittura intrinseco, soprattutto quelli che costituiscono una vera e propria peculiarità della zona Senese e del suo tessuto ricco di civiltà, cultura e tradizioni, esercitando a livello commerciale lo stesso ruolo attrattivo che esercita il territorio nel suo complesso a livello paesaggistico o il Palio a livello culturale e sociale”.
“La questione, sul caso specifico al dibattito di questi ultimi mesi intorno a Isola d’Arbia, è intanto di verificare se dopo il pronunciamento del giudice costituzionale si sia creata normativamente davvero una liberalizzazione sulle grandi strutture di vendita e, comunque, si ritiene che per azioni di programmazione di questo tipo sia necessario far procedere l’esame e lo studio aggiornato dei bisogni, dei numeri e dei flussi, per poi costruire un confronto partecipato con i cittadini (per il quale si registra un significativo interesse) e le loro organizzazioni sui modelli possibili, tenendo anche conto delle possibilità che la qualità progettuale possa aiutare nel contestualizzare queste funzioni nella loro giusta dimensione e nella loro relazione anche logistica con l‘ambito ambientale e sociale di riferimento”.
“In altre parole, reputiamo utile che anche su un argomento così importante come quello trattato si espliciti al
più presto una visione globale su come ci si immagina debba svilupparsi Siena nei prossimi anni, elaborando un
progetto di ampio ed esaustivo spettro territoriale e di visione temporale ragionevolmente estesa e lungimirante,
all’interno del quale siano valutate tutte le nuove possibilità o variazioni che ci si presenteranno nei prossimi
periodi, in un contesto socio-economico che si evolve in maniera sempre più veloce, a volte quasi frenetica, ma
che proprio per questo siamo chiamati ad essere pronti a trattare per guidare gli eventi e per non farci da essi
guidare, evitando così di affrontare le novità o gli imprevisti in maniera emergenziale, o umorale, o preconcetta”.
“Ecco che in questo dibattito anche per il PD cittadino sono i maturi i tempi di una conferenza programmatica
per aggiornare la propria proposta politica”.