
SIENA. Il PD ha incontrato di recente i rappresentanti del mondo venatorio, coinvolti a vario titolo nella gestione dell’Ambito territoriale di caccia numero 17. Nella nota si legge: "In questi anni la provincia di Siena è riuscita a realizzare una caccia di qualità, sociale e partecipata, facendo crescere il prelievo venatorio in un’ottica di sostenibilità e di tutela del prodotto dell’impresa agricola. Questi risultati sono stati possibili attraverso la concertazione tra le Istituzioni (amministrazione provinciale ed ambiti territoriali di caccia), i cacciatori, gli agricoltori e gli ambientalisti. Il Partito democratico continuerà a lavorare per sostenere una politica venatoria basata su una maggiore gestione e una maggiore concertazione, dove cacciatori, legati al territorio, sempre più attenti all’ambiente ed al prelievo e in grado di collaborare con il mondo agricolo e quello ambientalista possano sentirsi protagonisti. Tutto questo passa dal rafforzamento e dalla valorizzazione degli Ambiti territoriali di caccia”.
Nel corso della riunione è stata affrontato il problema della criticità finanziaria in cui versa l’Atc 17, dovuta a un aumento dei danni alle colture da parte degli ungulati e all’incremento dei prezzi dei prodotti agricoli. “La quota di 30 euro deliberata dall’Atc 17 per i cacciatori di ungulati, come previsto dalla legge regionale, – sostiene il Pd – è necessaria per mantenere in equilibrio finanziario l’Atc, ma è da considerarsi come misura del tutto straordinaria ed eccezionale. Riteniamo però inopportuno il pagamento della doppia quota per coloro che effettuano la caccia al cinghiale e quella di selezione”.
“Per superare il pagamento del contributo straordinario occorre – affermano i Democratici – avviare un programma di interventi più incisivi di contenimento del cinghiale dentro le zone a divieto di caccia, come il Demanio, le Riserve Naturali e gli Istituti Faunistici Pubblici. Inoltre, sono necessari un maggiore controllo su alcuni Istituti Faunistici Privati che dimostrano disattenzione nella gestione degli ungulati e una più stretta collaborazione tra istituzioni, associazioni venatorie, cacciatori, mondo agricolo”.
“Il Pd – si legge nel documento – è pronto a sollecitare la Regione Toscana affinchè consenta alle province, in accordo con gli Atc, di determinare quote differenziate per l’accesso, facendo pagare cifre superiori per chi caccia fuori dalla propria Provincia e Regione, lasciandole però sostanzialmente invariate per i residenti che effettuano prestazioni d’opera. Infine riteniamo opportuno rilanciare le politiche gestionali, facendo mantenere un ruolo centrale agli Atc e portando avanti un’azione di programmazione e di controllo ancora più incisiva da parte della Provincia”.